L’Aquila. “È un Paese fuori di testa, schizofrenico”. Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha riflettuto un’intera notte prima di commentare la sentenza della Corte d’Appello che ha assolto sei esperti e condannato il solo Bernardo De Bernardinis della Commissione Grandi Rischi. Secondo Cialente ” è una giornata difficile per tutti gli aquilani, dopo quello che è successo. Non concordo proprio sul fatto che il fatto non sussista, ma poi condannano il solo De Bernardinis”. “Questa sentenza ha come effetto quello di riaprire le ferite nelle nostre catene di lutti – ha insistito Cialente – se uno avesse dei dubbi su quella vicenda basterebbe risentire la telefonata tra Bertolaso e l’assessore Stati. Io stesso mi sentii rassicurato dalle parole della Grandi Rischi, tanto che quando lo sciame proseguiva io stesso dicevo ‘meno male così scarica’. In Italia vogliamo sempre risolvere le cose in modo mediatico, mai affrontarle direttamente”. Per Cialente il punto è questo e ci tiene a sottolinearlo: “Tutti quegli eventi avrebbero dovuto insegnarci l’importanza della prevenzione e della messa in sicurezza del nostro paese e invece ogni volta vedi alluvioni ed altro stiamo sempre al punto da capo: nel nostro caso quella riunione servì per fermare ‘il fattucchiere’ Giuliani, che aveva ‘previsto’ scosse a Sulmona e io stesso la notte del sisma avevo solo otto vigili del fuoco in servizio all’Aquila. Insomma – conclude Cialente – dove si fa prevenzione oggi? Dove si mette in sicurezza questo paese?”.