Pescara. “Sadio ha 27 anni. Viene dal Senegal. E’ laureato in filosofia. Fa servizio civile. Lo conoscono tutti gli attivisti di Sulmona e della Valle Peligna come persona mite e impegnata. Ora è ricoverato all’ospedale di Pescara. E’ stato accoltellato alla gola e gettato in un fosso. Solo per miracolo non è morto. I due aggressori gli hanno detto “ti insegniamo a campare”.
Sembra una vicenda da sud degli Stati Uniti di altri tempi, una scena tratta da un film sul Ku Klux Klan. Impossibile non ricordare che a Sulmona nel giugno 2018 ci fu un’irruzione in un centro di accoglienza con l’accoltellamento di un richiedente asilo. Auspichiamo che gli inquirenti individuino al più presto i due criminali. Da quel che si legge ci sembra di constatare una tendenza della polizia a minimizzare o escludere il movente razzista che però non è suffragata da fatti emersi nè dal racconto del ragazzo.
Non si vuole irritare il ministro degli interni che nei prossimi giorni sarà da quelle parti? Ritengo doveroso parlare chiaro: conosciamo i responsabili politici e morali del clima di xenofobia e razzismo che sta avvelenando il paese. Si chiamano Salvini e Meloni con l’incessante propaganda su cui stanno costruendo cinicamente il successo elettorale dei loro partiti.
Può darsi che come nel caso del giugno 2018 gli aggressori siano solo dei balordi ma il clima che legittima e fomenta questo genere di violenze è stato creato da alcune forze politiche e da alcuni media e giornali che ne condividono e amplificano la propaganda.
Basta barbarie! Solidarietà a Sadio da Rifondazione Comunista”.