L’Aquila. Le commissioni Bilancio e Ambiente della Camera dei Deputati hanno iniziato l’iter della proposta di legge che ho sottoscritto insieme ad altri parlamentari tra cui Realacci per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti. In Abruzzo l’80% dei suoi 306 Comuni ha una popolazione inferiore ai 5 mila abitanti ed è localizzato in aree montane superiori ai 600 metri di altitudine. In queste aree di raro pregio naturalistico sono localizzati ben 3 Parchi Nazionali ,1 Parco Regionale e 30 riserve regionali e statali. Purtroppo lo spopolamento costante , prima con l’emigrazione all’estero e poi verso le città dei fondovalle e della costa, ha determinato condizioni di vita particolarmente difficoltose con la chiusura di scuole,uffici postali, servizi sanitari, impianti di distribuzione di carburanti, negozi e attività commerciali con la loro concentrazione nelle aree a più alta densità demografica, ha determinato una situazione di abbandono che ha creato notevoli danni non solo sociali, ma anche al territorio e alle attività di manutenzione, con un aumento delle frane, delle alluvioni, degli incendi e del dissesto idrogeologico. Negli ultimi anni in Abruzzo sono stati censite oltre mille frane. Per questo si rende necessario una azione di sostegno alle popolazioni che scelgono di rimanere a vivere nei piccoli comuni e in particolare in quelli pedemontani e montani.
La ricchezza insediativa ha prodotto nei secoli una civiltà piena e radicata, con piccoli centri storici che sono veri e propri gioielli architettonici, una varietà di prodotti alimentari che oggi sono delle vere e proprie nicchie di mercato biologico, una cura dell’ambiente, dei boschi, dei fiumi, del paesaggio non a caso oggi tutelati da una legislazione regionale, nazionale ed europea.
“Intervenire concretamente vuol dire innanzitutto favorire lo sviluppo imprenditoriale”, ha spiegato il parlamentare Gianni Melilla, “soprattutto nelle piccole attività turistiche, alberghiere, commerciali, agricole, zootecniche, culturali con incentivi appropriati, con finanziamenti europei e nazionali mirati e monitorati con efficacia”. Vanno incoraggiate le unioni dei Comuni più piccoli e integrati per gestire al meglio i servizi comunali per le popolazioni e determinare anche risparmi sul personale da reinvestire in attività volte a promuovere lo sviluppo locale.(articolo 1) Vanno valorizzati con una forte azione specifica i prodotti agroalimentari tradizionali in accordo con le organizzazioni Professionali dell’Agricoltura.(articolo 5) Vanno realizzate strutture innovative unitarie per la erogazione di servizi pubblici in modo accorpato e unitario al fine di evitare la spoliazione continua di uffici postali,servizi sanitari, caserme dei carabinieri, scuole, attività commerciali. Sono previste forme di incentivazione per l’affitto, le ristrutturazioni, l’acquisto di case per i residenti, in particolare per opere di recupero di edifici vecchi ed abbandonati (articolo 11) Un fondo specifico viene destinato allo sviluppo strutturale economico e sociale dei piccoli Comuni.(articolo 12)
Un piano specifico viene approntato per i territori rurali utilizzando al meglio le ingenti risorse europee già disponibili e spesso non utilizzate a pieno e con efficacia anche in Abruzzo (articolo 13). Nella riunione delle commissioni competenti abbiamo deciso un calendario di audizioni delle Organizzazioni, dell’Anci, dei Parchi Nazionali e delle associazioni interessate.
Spero che l’iter sia breve per l’approvazione di questa proposta di legge importante a livello nazionale, ma soprattutto in una Regione come l’Abruzzo con i suoi 306 comuni in gran parte piccoli e piccolissimi.
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