L’Aquila. Scuola come priorità del piano nazionale ripresa e resilienza: “Gli sforzi riformatori ed economici che sta facendo l’Italia sulla spinta dei fondi del Pnrr e delle richieste precise dell’Unione Europea sono molto importanti e gettano le base per una scuola nuova, ma non bisogna correre il rischio di destinare soldi a pioggia senza conoscere bene le esigenze dei singoli territori e dei singoli istituti”.
“Ci sono sacche di altissima dispersione scolastica, e secondo un recente sondaggio di YouTrend soltanto il 55% circa dei giovani tra i 15 e i 19 legge un libro in un anno. Lo ha detto lo stesso gruppo di lavoro creato dal ministro Bianchi: bisogna individuare con esattezza le principali zone di rischio e intervenire lì, anche istituendo delle aree speciali, a livello scolastico ma anche familiare e di politiche attive, perché spesso l’abbandono è dovuto alla necessità di contribuire economicamente al menage familiare. Lo ha detto già un anno fa Azione quando nelle sue proposte per bambini, giovani e donne ha parlato di ‘aree complesse’, mettendo in evidenza la multifattorialità legata a deficit di apprendimento e intellettivi”. Così in una nota Laura Scalfi, responsabile scuola di Azione.
“É un vero problema culturale”, prosegue, “che si riflette anche sul funzionamento della nostra democrazia, basata sulla possibilità di scegliere in modo responsabile e informato: se, come è giusto, vogliamo far diventare la scuola il veicolo per ottenere la cittadinanza per i ragazzi nati da genitori stranieri, a maggior ragione la scuola deve essere messa nelle condizioni di garantire uniformemente una preparazione, tanto tecnica quanto civica, per tutti”.