Non c’è pace per il mondo della scuola. Ogni giorno, una nuova polemica causata dalle esternazioni del ministro Azzolina e dal Comitato tecnico scientifico.
L’ultima notizia di oggi vuole che, per gli studenti delle superiori, le microlezioni da 40/45 minuti comincino addirittura alle 7 del mattino per evitare il sovraccarico dei mezzi pubblici nelle ore di punta e consentire l’ingresso scaglionato nelle aule. In agguato, in caso di impennata dei contagi da Covid-19, resta, dietro l’angolo, il “jolly” della didattica a distanza.
Intanto, insieme a questa ennesima proposta che getta ancora di più nella confusione e nell’incertezza dirigenti scolastici, docenti, personale Ata, studenti e famiglie, sul web si leggono commenti del tipo: “Vivono proprio su Marte. Non sanno più cosa proporre. Come faranno i ragazzi che abitano fuori comune ad essere a scuola alle 7. Non ci posso credere”, afferma preoccupata Dolores. Le fa eco Davide: “Eh no, qui c’è da arrabbiarsi. Già mediamente mi sveglio alle 6 per essere in istituto alle 8:30, cosa dovrei fare secondo loro? Alzarmi alle 4:30? Ma le famiglie? Perché regolarmente i ragazzi vanno svegliati, mica lo fanno da soli. Ma questi hanno una vita propria o pensano di avere a che fare con un videogioco?”