Chieti. “In merito agli screening di massa, il Presidente della Commissione Sanità Mario Quaglieri continua la propria opera di mistificazione della realtà, un atteggiamento tipico della sua forza politica Fratelli d’Italia”, queste le parole del capogruppo del MoVimento 5 stelle nella Regione Sara Marcozzi, che aggiunge: “Finge di non capire le questioni di merito che abbiamo posto, preferendo buttarla in caciara ed evitare di dare risposte reali. Nessuno è contro lo screening di massa. Se per controllare il territorio e trovare il maggior numero possibile di positivi al Covid-19, interrompendo la catena dei contagi, fossero sempre stati utilizzati esclusivamente tamponi molecolari, non avremmo sollevato alcun dubbio”.
“Il problema nasce nel momento in cui la Giunta regionale sceglie di effettuare gli screening con i test antigenici rapidi, lo ripeto, i test rapidi”, continua la nota del capogruppo, “come riportano alcune pubblicazioni, infatti, ogni 10 negativi individuati dai test rapidi 3 sarebbero in realtà positivi. Alla luce di questo dato allarmante, ci chiediamo se sia realmente corretto utilizzarli nella consapevolezza di lasciare che circolino liberamente persone positive convinte di essere negative! Persone che potrebbero erroneamente abbassare la guardia e contribuire all’espansione del contagio”.
“Prendiamo l’esempio del test pilota di Bolzano”, aggiunge, “dove a seguito di uno screening di massa effettuato nelle settimane scorse, è stato necessario istituire un nuovo lockdown duro per l’esplosione del virus. Si tratta quindi di un metodo che ha delle falle, sulle quali chiediamo di fare chiarezza prevenendo ogni rischio. Per questo motivo ritengo che il vero comportamento irresponsabile sia quello di una Giunta regionale che non fa una campagna di comunicazione a tappeto per tutti i cittadini risultati negativi al test rapido, invitandoli comunque a seguire le stesse cautele, come se il test non fosse mai stato effettuato”.
“Sono questioni da porsi prima di intervenire in maniera massiccia su tutto il territorio”, conclude la nota, “per evitare di fare danni alla salute dei cittadini e alle casse di Regione Abruzzo. Ma purtroppo, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Invito nuovamente Quaglieri a rispondere a nel merito, ammesso che ne sia capace”.