Pescara. “Erano spossati e assetati. Avevano degli zaini pesantissimi e zero acqua. Si leggeva sui loro volti una paura derivante dalla spossatezza e dalla sete”. Così il sindaco di Sant’Eufemia a Maiella, Francesco Crivelli, descrive all’Ansa il gruppo di scout soccorso nella notte sul monte Morrone. Il primo cittadino è uno dei soccorritori che ha recuperato i 12 escursionisti. Con lui, oltre a due carabinieri forestali, c’erano il vicesindaco Morgan Di Tommaso, un consigliere comunale e tre cittadini, tra cui l’autista dello scuolabus del paese che poi ha accompagnato il gruppo. “Oltre all’esperienza dei carabinieri forestali, competenti a gestire questo tipo di situazioni”, continua il sindaco, “è stata fondamentale la presenza dei miei concittadini, profondi conoscitori del territorio e di quelle montagne, che con mezzi propri si sono subito attivati per recuperare il gruppo”.
Secondo Crivelli questa vicenda apre due tipi di riflessione: “L’imprudenza con cui spesso si affrontano i sentieri di montagna, andando incontro a rischi”, dice, “e la necessità di riqualificare le strade forestali che attraversano le montagne; sono state abbandonate e sono quasi impercorribili, ma sono ancora vitali, soprattutto in casi di interventi come questo o come quelli dello scorso anno, quando un incendio gigantesco devastò il Morrone”. Il sindaco ha già chiesto una relazione dettagliata sull’accaduto, “per capire cosa è successo e quali siano le circostanze che hanno determinato la situazione di pericolo”.
È stato individuato attraverso la posizione gps inviata via smartphone il gruppo di scout che nella notte è stato soccorso e recuperato sul versante pescarese del monte Morrone. Una volta delimitata l’area, gli scout, in contatto telefonico con i soccorritori, sono stati trovati grazie a segnalazioni luminose con le torce. L’allarme è scattato attorno alle 22.30 e le operazioni si sono concluse all’1.30 circa. I soccorritori – due carabinieri forestali, sindaco, vicesindaco e un consigliere comunale di Sant’Eufemia a Maiella e tre cittadini – hanno organizzato due squadre di ricerca, una a monte e l’altra a valle, che hanno percorso il sentiero a piedi. Gli scout, quando si sono fermati e hanno lanciato l’allarme, erano a circa un’ora e mezza dal punto di arrivo ed avevano già percorso gran parte dell’escursione.