Sulmona. Finisce in tribunale la vicenda delle due donne che nel 2020 si sarebbero picchiate e insultate a causa di una vicenda che risalirebbe a oltre 40 anni prima.
Una delle due signore, entrambe sui 60 anni, ha scopre a distanza di decenni che il marito aveva avuto due gemelli da una relazione prima del matrimonio.
Durante un incontro chiarificatore tra le due donne rivali, sarebbero volati schiaffi. La storia è arrivata, ieri mattina, nell’aula del tribunale di Sulmona con il processo che vede le due mature signore imputate, a vario titolo, di lesioni, minacce e diffamazione sui social.
I fatti: nel 2020 una donna, oggi 60enne, decide di rivelare che il vero padre dei suoi due gemelli, ora adulti, è un uomo attualmente sposato con un’altra donna con il quale aveva avuto una relazione 40 anni prima.
Dopo essersi tenuta il segreto per tanto tempo, la donna che nel frattempo si era sposata con un altro uomo, decide di rivelarlo prima al suo ex e poi sui social.
Tutto questo dopo che l’uomo non aveva voluto credere alla storia di essere il vero padre dei due gemelli. Tanto da accettare di sottoporsi all’esame del Dna in un laboratorio di Chieti per fugare tutti i dubbi. Ma i risultati delle analisi hanno confermato che era proprio lui il padre dei figli della donna.
Nonostante la conferma arrivata dal laboratorio, l’uomo avrebbe continuato a non voler accettare di essere padre dei due gemelli, decidendo di raccontare tutto alla moglie la quale, incredula per quanto le aveva rivelato il marito, ha chiesto un incontro chiarificatore con la donna.
In tre si sono quindi dati appuntamento ma l’incontro si è trasformato in un violento litigio.
Le due donne hanno riportato ferite e sono finite al pronto soccorso.
Una volta tornata a casa, la madre dei gemelli avrebbe minacciato e diffamato l’ex, padre dei suoi figli e la “rivale”, scrivendo tutto sui profili social dei parenti della coppia affinché venissero anche loro a conoscenza della notizia.
La vicenda è arrivata ieri mattina davanti in un’aula del tribunale di Sulmona. Ora la parola passa ai giudici.