Scoppito. “In tre anni di mandato, l’amministrazione Lombardi ha disatteso troppe promesse che pure avevano portato alla vittoria, svilendo l’azione politica e amministrativa con una spasmodica produzione di feste ed eventi, ma ponendola ben al riparo dell’ala del capoluogo – e forse dovremmo dire di Fratelli d’Italia – grazie alle costruzioni di ‘città territorio’ rimaste su carta”, dichiara Valentina Raparelli del Partito Democratico.
“Passato tuttavia inesorabilmente il giro di boa degli anni di mandato e dovendo rendicontare qualcosa di utile alla prossima campagna elettorale, Lombardi ha pensato bene di puntare su qualche idea tangibile negli effetti”, afferma, “e lo ha fatto deprogrammando come primo atto gli interventi già decisi dai predecessori e mettendo in piedi un tragico gioco dell’oca urbanistico che lascerà sul territorio solo debiti e cattedrali nel deserto”.
“E così c’è stata la scelta di rifunzionalizzare l’autorimessa comunale quale nuova sede del Municipio con i fondi del PNNR approvati sotto la guida del precedente sindaco”, prosegue Raparelli, “poco importa se quei finanziamenti avevano come obiettivo la riqualificazione, messa a norma ed efficientamento energetico degli impianti sportivi comunali, l’efficientamento sismico e la riqualificazione dell’archivio comunale a San Bartolomeo e il piano di mobilità sostenibile, per un totale di euro 2.192.967,19, nonché la somma di euro 317.233,87, fondi stanziati dall’USRC per gli interventi di ricostruzione pubblica”.
“A fronte di tre interventi utili per la comunità”, aggiunge, “la maggioranza ha preferito puntare sulla costruzione di una nuova casa comunale senza indicare né cosa ne sarà della vecchia sede né quale nuovo sito funzionerà da rimessa per i mezzi comunali e gli scuolabus”.
“Ma c’è dell’altro”, incalza, “la rimodulazione dei fondi del PNNR non ha certo sollevato l’amministrazione dal pagamento della progettazione dei tre interventi che erano previsti e che non si avranno: ora l’amministrazione dovrà pagare i tecnici che hanno solo fatto il loro lavoro con i soldi dei cittadini; soldi che avrebbero dovuto essere amministrati, non sperperati”.
“Scoppito meriterebbe una classe politica di vero governo del territorio”, conclude Valentina Raparelli, “in grado di sanare le vecchie ferite ancora aperte e al contempo di disegnare il futuro del comune e dei suoi cittadini; e invece subisce un’idea di futuro vecchia e inadeguata, funzionale soltanto alla carriera di pochi”.