Chieti. Il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Chieti ha denunciato tre persone a vario titolo per reati fallimentari, false fatture e frode all’Erario accertando distrazioni patrimoniali per un valore complessivo di 700 mila euro. Si tratta di un lavoratore autonomo, un professionista e di un prestanome.
Le indagini hanno portato alla luce un sistema fraudolento posto in essere da una persona fisica che, con la complicità di un professionista, schermando il suo operato attraverso la creazione di cooperative sociali senza apparente scopo di lucro intestate a prestanome, ha accumulato un ingente debito nei confronti del fisco, per oltre 700 mila euro. E hanno consentito di appurare l’utilizzo distorto della forma giuridica della cooperativa, volutamente replicato per anni, così da alimentare un sistema di frode finalizzato a distrarre i proventi e dissimulare il progressivo indebitamento nei confronti di creditori, ma anche a sottrarsi in maniera fraudolenta al pagamento delle imposte.
In sostanza due cooperative e un’associazione sono state svuotate di ogni bene ed utilità prima che i legittimi creditori o l’Erario potessero vantare pretese o richiederne il fallimento. Inoltre, per recare pregiudizio ai creditori, la documentazione contabile è stata volutamente occultata, in modo da non consentire la ricostruzione del patrimonio e il movimento degli affari. Quello che viene ritenuto il principale indagato avrebbe preordinato la creazione di operazioni commerciali di fatto oggettivamente inesistenti, generando debiti sempre crescenti nei confronti dello Stato e degli enti previdenziali.
Il comandante provinciale della Finanza di Chieti, colonnello. Michele Iadarola, evidenzia “come il servizio condotto sia la testimonianza della costante ricerca della trasversalità negli interventi del Corpo finalizzato al contrasto di ogni forma di illecito economico finanziario”.