Amatrice. Lndc si unisce alla denuncia già presentata dai carabinieri e ricorda che, in caso di morte a seguito di maltrattamenti, la pena per questi ultimi aumenta della metà. Rosati: è importante capire la causa della morte dei cuccioli. I pitbull sono purtroppo spesso nelle mani di persone sbagliate. Chi vuole adottare un cane di questa razza dovrebbe rivolgersi a un canile e farsi aiutare da un educatore cinofilo esperto.
I Carabinieri forestali sono intervenuti su segnalazione di un caso molto grave di maltrattamento. Al loro arrivo, in collaborazione con il servizio veterinario Asl, i militari hanno trovato una femmina di pitbull detenuta in pessime condizioni igieniche e fortemente malnutrita, oltre a essere tenuta legata a una catena molto corta. Nell’ispezione, sono stati trovati anche 4 cuccioli bisognosi di cure e altri 6 cuccioli purtroppo già privi di vita. Il proprietario, un trentenne, è stato denunciato dai carabinieri per maltrattamento di animali.
“I nostri legali sono al lavoro per unirsi alla denuncia già sporta nei confronti dell’uomo per il modo in cui teneva i suoi cani”, fa sapere Piera Rosati – Presidente Lndc Animal Protection. “L’articolo 544-ter del Codice Penale punisce il maltrattamento di animali con la reclusione da 3 a 18 mesi o la multa da 5mila a 30mila euro. La pena è aumentata della metà se dal maltrattamento deriva la morte dell’animale. Sarà importante quindi stabilire le cause della morte dei cuccioli trovati senza vita perché, se è stata il risultato del maltrattamento subito, potrebbe aggravare molto la posizione dell’indagato. Fortunatamente i cuccioli superstiti sono stati curati e affidati a un’associazione locale che si occuperà di trovare per loro una sistemazione”.
“Purtroppo ci sono ancora tante persone che sfruttano i propri cani come ‘fabbriche’ di cuccioli per trarne un vantaggio economico, senza minimamente preoccuparsi del loro benessere e della loro salute. Un fenomeno che riguarda spesso proprio i pitbull, cani estremamente sensibili e fragili che però finiscono di frequente nelle mani di persone sbagliate. Non è raro, infatti, che i cuccioli vengano venduti o ceduti a personaggi di dubbia moralità proprio per essere addestrati all’aggressività o – come in questo caso – per diventare macchine da riproduzione incontrollata”, conclude Rosati.
“I canili e rifugi di tutta Italia, anche gestiti dai volontari Lndc, sono pieni purtroppo di questo tipo di cani che a volte si riesce fortunatamente a salvare da situazioni di degrado e illegalità come questa. Non è sempre facile darli in adozione perché, a causa del loro passato, possono non essere di facile gestione e anche per il pregiudizio che affligge questa razza. Eppure sono animali davvero dolci e affettuosi che meritano una chance come tutti gli altri. Il mio consiglio per chi vuole prendere un pitbull è di cercarlo in un canile e soprattutto di farsi affiancare da un educatore cinofilo professionista ed esperto della razza che sappia dare i giusti consigli per una gestione e una convivenza ottimale”, conclude Rosati.