Pescara. Il comitato provinciale Arci Pescara, nel piangere la scomparsa del maestro Franco Summa, ricorda quanto sia stata importante la sua presenza nella sua comunità, per molti motivi. Il carisma dell’artista, la gentilezza e il profilo quieto della persona, depositaria di memorie di un’epoca che ancora cerca di raccontarsi alla città e di vivificarla, spesso con scarso successo.
In Franco Summa vivevano gli anni del luminoso Liceo Artistico pescarese, l’attuale Misticoni-Bellisario, dal quale, negli anni ’70, irradiavano fermenti di avanguardia e sperimentazioni verso il panorama tutto dell’arte contemporanea italiana. Ma molto a lungo, dopo quegli anni, Summa ha dato il suo contributo alla propria città nel desiderio di darle un’immagine di luogo speciale, che la facesse stare, nel suo esser priva di eccellenze artistiche ereditate dai secoli passati, all’altezza di quelle che invece le avevano. Installazioni colorate, esplosioni di vitalità e di geometrica follia, sorprese e lampi di inatteso questo e molto altro Summa ha regalato negli anni alle vie troppo cementizie di Pescara. La sua ‘Porta del mare’ fu solo l’apice di una creatività al servizio di una cittadinanza, alla quale Summa apparteneva con felicità facendovi ritorno dopo escursioni internazionali nelle maggiori rassegne artistiche.
“Da oggi Pescara faticherà assai di più a trovare brio, colore e riconoscibilità attraverso l’arte, ma, come Arci, l’auspicio è che in suo nome e sotto la sua ala ispiratrice, si comprenda il valore delle idee e delle visioni di Franco Summa e si percepisca maggiormente l’importanza di sostenere quel che Franco Summa rappresentava, come esponente apicale di fermenti creativi da sempre esistenti nel luogo dove aveva scelto di vivere. E ci auguriamo che il ricordo di Franco Summa illumini e migliori, nei suoi concittadini, la capacità di discernere quanto effettivamente accresce l’immagine di Pescara attraverso l’arte e quanto invece fa l’opposto”.