L’Aquila. “Mi sento convocato dall’iniziativa politica di Matteo Renzi, che rimane uno dei più grandi leader europei riconosciuto per le qualità politiche, per la capacità di lettura e per la sua velocità, spesso confusa con la spregiudicatezza. Sono convocato dagli affetti e dal pensiero politico, tuttavia, prima di decidere, ho il dovere di ascoltare gli amici, di verificare fino in fondo il progetto e di avere tutte le informazioni necessarie”. Così il deputato abruzzese del Pd Camillo D’Alessandro, chietino di 43 anni, per tre volte consigliere regionale, prende tempo prima di lasciare il Partito democratico.
“Le decisioni politiche importanti”, precisa il dem, “non le ho mai prese in solitudine anche quando non condividevo, ma sempre insieme agli altri che in queste ore sto ascoltando. Insomma, ho e sento il dovere di ascolto e riflessione, alla fine di questa verifica deciderò”.
“Tra gli approfondimenti credo che questa iniziativa politica sia un fatto nuovo e debba essere oggettivamente nuovo”, sottolinea il deputato, “per cui si tratterà di fare un lavoro non di mero spostamento dal Pd, ma di valorizzazione e di energie che sono fuori”. D’Alessandro poi, in riferimento all’Abruzzo, evidenzia il fatto che “c’è spontaneismo aderente in tutte le province, ma siamo ancora agli albori”. In Abruzzo, secondo quanto si è appreso, rimangono nel Pd il senatore Luciano D’Alfonso, ex presidente della Regione, che da renziano è stato in corsa per un posto da sottosegretario, e la deputata Stefania Pezzopane.