Pescara. Questa mattina la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Abruzzo, Erika Alessandrini, ha preso parte alla manifestazione che si è svolta a Pescara, un’iniziativa civile di altissimo valore e significato, che ha registrato una partecipazione massiccia: migliaia di cittadine e cittadine motivate dal dolore e dalla rabbia si sono ritrovate in piazza per dire basta all’indifferenza, per chiedere verità, pace, giustizia.
La manifestazione — affollata, vibrante, solidale — è stata organizzata come segnale di sfida nei confronti di un governo che in queste ore si mostra inerme, sordo e, purtroppo, complice delle barbarie che si consumano a Gaza. È una piazza che reclama responsabilità, che non accetta silenzi assordanti nei palazzi istituzionali, e che si espone per la vita, per la dignità, per i valori più alti che l’essere italiano può rappresentare: la pace, la vita, la solidarietà.
“Ho voluto fortemente esserci, questa mattina, accanto a chi sento lo sdegno di essere rappresentato da un governo così meschino, accanto a chi usa la propria voce per dire “basta genocidio” — afferma la consigliera Alessandrini — perché è nelle piazze che oggi si manifesta l’Italia migliore, quella che non si piega al ricatto del potere, che non si inchina davanti ai soldi di Israele, che chiede con forza che il governo assuma responsabilità concrete.”
Sono inaccettabili e gravemente compromettenti le dichiarazioni espresse negli ultimi giorni da Giorgia Meloni e Antonio Tajani riguardo alla Global Sumud Flotilla e alla situazione umanitaria a Gaza. La Premier ha definito “irresponsabile insistere” con iniziative umanitarie marittime, sostenendo che gli aiuti avrebbero potuto essere consegnati “in poche ore e senza pericoli”. E allora, se era così semplice e sicuro — perché non lo fanno? Perché non utilizzano quelle stesse “poche ore” per consentire libertà di accesso, per aprire corridoi protetti, per far arrivare l’aiuto dove serve? Il Ministro degli Esteri, Tajani, ha parlato di pericoli, ha insistito sul “dover evitare escalation” e dichiarato che il diritto internazionale “vale fino ad un certo punto” . Ma con quale coraggio si può accettare che cittadini italiani vengano oggi rapiti in acque internazionali e giustificati in quanto il “rapitore” è Israele? Con quale coerenza si può ringraziare un governo che ha violato il diritto internazionale? Non è più tempo di retoriche: le mani del governo italiano sono sporche di sangue se non agisce. Se resta immobile davanti all’oppressione. Se non si piega, almeno, per difendere la vita dei bambini gazawi.
Erika Alessandrini condanna con fermezza l’attuale esecutivo, la Regione di destra e il Comune di destra di Pescara che oggi non proferiscono parola. È un silenzio che uccide, perché anche il silenzio complice è violenza. È tempo che ciascuno risponda: le leggi che regolano i rapporti internazionali valgano sempre, qualsiasi Stato le violi.
“Chiediamo le dimissioni di un governo che ha le mani sporche di sangue; chiediamo che l’Italia torni a essere voce, non controcanto, della comunità internazionale; chiediamo che siano rispettati i diritti umani ovunque — conclude la consigliera Alessandrini —. Oggi siamo stati in piazza e lo saremo in ancora, nei prossimi giorni, fino a che non vedremo atti concreti. Non ci arrenderemo. Non staremo zitti. La nostra coscienza non ce lo permette. ”