Pescara. “Una legge di bilancio del tutto ingiusta ed iniqua: non fa molte cose e quelle che fa, le fa in modo sbagliato”. Così la Cgil Abruzzo Molise illustra le ragioni dello sciopero generale proclamato per giovedì 15 dicembre, nell’ambito della mobilitazione promossa dal sindacato nazionale. Nella stessa giornata è stata organizzata una manifestazione, che si svolgerà a Pescara, in piazza Alessandrini, a partire dalle ore 9.30.
All’evento, promosso contro una legge di Bilancio che “accresce povertà e disuguaglianze, aumenta la precarietà e premia gli evasori”, saranno presenti delegazioni provenienti dalle quattro province abruzzesi e dal Molise. Le conclusioni saranno affidate a Daniela Barbaresi responsabile Sanità e Welfare della Cgil nazionale.
Le ragioni della protesta sono state illustrate stamani nel corso di una conferenza stampa a Pescara, presenti il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, la coordinatrice Flai Cgil Abruzzo Molise, Nadia Rossi, il coordinatore Inca Abruzzo Molise, Mirco D’Ignazio, e Luciano Fratoni dello Spi Cgil Abruzzo Molise.
Il sindacato chiede, in particolare, la riduzione del cuneo fiscale a favore di lavoratrici e lavoratori per aumentare i salari; fondi adeguati per sanità, scuola, università, ricerca e trasporto pubblico; più risorse per welfare e politiche che contrastino la povertà; risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego; politiche per il Mezzogiorno; lotta all’evasione fiscale; riforma delle pensioni, rivalutazioni integrali e pensione di garanzia per i giovani; maggiore tassazione per extraprofitti e grandi patrimoni.
“La legge di Bilancio – hanno sottolineato Ranieri e gli altri rappresentanti Cgil – va in una direzione opposta rispetto a ciò di cui il Paese, ora più che mai, avrebbe bisogno. Non ci sono risorse per il taglio del cuneo fiscale, finalizzato ad aumentare le retribuzioni dei lavoratori. Non ci sono risorse per settori fondamentali, a partire dalla sanità, in grande sofferenza: non si riesce neppure a compensare gli aumenti attuali e il rincaro dei costi dell’energia; non c’è nulla per l’assunzione di personale. Tutto questo porterà ad un ulteriore declino della sanità pubblica”.
“Si riducono gli strumenti contro l’aumento della povertà – hanno aggiunto – tagliando le prestazioni relative al reddito di cittadinanza. Si dovrebbe dare più stabilità al lavoro e invece vengono introdotti i voucher, strumento di cui abbiamo già visto tutte le distorsioni. Su molti temi si dà un messaggio del tutto sbagliato, come, ad esempio, l’aumento del tetto del contante e la questione Pos, che non faranno altro che favorire l’economia sommersa. Abruzzo e Molise, d’altronde, sono già tra le regioni in cui si usa di più il contante e c’è un’economia irregolare molto forte. È una manovra – hanno concluso – che lascia le regioni del Mezzogiorno decisamente indietro rispetto a quelle del Nord”