Chieti. Sono trascorsi 24 anni da quando la Legge n. 93 del 2001 ha stabilito l’istituzione del Parco Nazionale Costiero d’Abruzzo sulla Costa Teatina. Nonostante la norma esista, l’area resta priva di tutela. Il parco è bloccato, un semplice “parco di carta”. Così il WWF Italia, stanco dell’immobilismo di Ministero dell’Ambiente e Regione Abruzzo, ha presentato un ricorso al TAR per sbloccare il procedimento e costringere le istituzioni ad attuare la legge. La decisione arriva dopo anni di stallo che hanno esposto il litorale ad interventi edilizi e degrado.
Il percorso per la nascita del Parco è stato a dir poco travagliato. Dopo anni di assoluto immobilismo, solo nel 2015 un Commissario ad acta, nominato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, era riuscito a completare la proposta di perimetrazione e misure di salvaguardia. Da quel momento, tuttavia, sono trascorsi altri dieci anni senza che venisse portata a termine alcuna azione concreta.
Nel frattempo, l’assenza di un sistema di tutela efficace ha esposto la Costa Teatina a interventi edilizi e trasformazioni del territorio che ne minacciano l’equilibrio ambientale e il paesaggio unico, compromettendone anche le potenzialità per un turismo sostenibile e di qualità.
Il WWF Italia, dopo aver inviato innumerevoli sollecitazioni e una formale diffida alle amministrazioni centrali, ha affidato il ricorso all’avvocato Alessandro Corporente, sperando che la via giudiziaria sblocchi l’impasse politico.
“Come è recentemente accaduto per il Parco nazionale del Matese, confidiamo che la magistratura faccia quello che la politica si è rifiutata di fare per un quarto di secolo”, ha dichiarato Luciano Di Tizio, Presidente del WWF Italia.
La posizione dell’associazione è ferma: “Vogliamo che si concluda finalmente il procedimento previsto dalla legge e che vengano attuate le misure necessarie per proteggere davvero un’area riconosciuta di alto valore naturalistico e culturale. La nostra è una richiesta di responsabilità e coerenza istituzionale: va applicata una norma esistente, votata dal Parlamento italiano, così da poter tutelare un territorio che già possiede le potenzialità per diventare un modello di equilibrio tra conservazione e sviluppo sostenibile. Il Parco della Costa Teatina non può più restare fermo sulla carta”.
Ora la palla passa al Tribunale Amministrativo Regionale, con l’Abruzzo intero che attende di sapere se la Costa Teatina otterrà finalmente la protezione che aspetta da più di due decenni.