Vasto. Una vera e propria ferita, inferta senza un perché. Noia, incoscienza, perfidia, insana mania di protagonismo: questi demoni senza tempo attanagliano, in una gelida morsa, il XXI secolo, dove si conosce il prezzo di tutto e il valore di niente.
Uno sfregio incomprensibile, inqualificabile. E lo sconcerto, la condanna, corrono sul filo social, il palcoscenico su cui, forse, i responsabili volevano far finire le loro assurde e indefinibili “gesta”.
“La cattiva sorpresa della violenza subita. Il Trabocco di Punta Aderci, uno dei simboli più amati d’Abruzzo, violentato da qualche idiota. È l’idea dell’invasione, della devastazione inutile che lascia l’amaro in bocca. Certo, è niente rispetto alla tragedia dell’incendio accaduto qualche giorno fa nella Riserva. Ma se in quel caso si è davvero trattato di piromani, allora l’episodio di oggi è frutto della stessa categoria di persone”.
“Noi abbiamo fatto il possibile per restituire il trabocco all’iconografia di questo luogo, visto che sarebbe prima o poi crollato”.
“Chiunque sia stato sappia che non ci ha tolto la voglia di proteggerlo e di preservarne la bellezza e il valore storico. Abbiamo investito tanto, in termini economici e affettivi. E continueremo a farlo. Il nostro trabocco sopravviverà alla stupidità umana. Questo è certo”: con parole piene di commozione e sdegno, Massimo Cupaioli ha commentato il fatto sulla pagina Facebook “Paesaggi d’Abruzzo”.
Bisogna rifarsi il senno, urge una rivoluzione culturale che ponga come fulgidi stendardi l’educazione, la sensibilità e il rispetto.