L’Aquila. “Dopo due anni di blocco totale della ricostruzione, con il decreto Genova Emergenze, che contiene una parte di provvedimenti sul Sisma 2016, è stato approvato alla Camera un emendamento che risolve il freno rappresentato dalla presenza di centinaia di piccole e limitate difformità edilizie. Con questa norma facciamo ripartire i cantieri e sblocchiamo la possibilità di utilizzare i fondi stanziati per la ricostruzione” – dichiara il deputato M5S Antonio Zennaro.
Chi chiede il contributo dimostrando che la propria abitazione ha subito danni potrà anche chiedere la sanatoria per le piccole modifiche realizzate decenni fa, molto spesso ricevute in eredità insieme alle case di nonni e genitori. Oltre alle ipotesi già inserite nel decreto di luglio sulla manutenzione straordinaria, la sanatoria si estende agli interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia diversi dalla cosiddetta ristrutturazione pesante. Saranno sanati anche gli aumenti di volumetria che oggi sono ammessi per legge, perché rientrano nelle norme regionali sul Piano Casa, fermo restando che su questa volumetria aggiuntiva il contributo per la ricostruzione non verrà riconosciuto.
“In Abruzzo tanti comuni del cratere sono borghi storici, i cui centri si caratterizzano per la presenza di edifici d’epoca perlopiù di proprietà privata, spesso si tratta di seconde e terze case che rischiano di essere abbandonate per sempre” – continua il portavoce M5S – “ In molte di queste strutture si sono stratificate, nei secoli, piccole difformità che hanno reso impossibile riconoscere ai proprietari il contributo per la ricostruzione. Finestre murate, porte allargate di qualche centimetro…Con questa nuova norma andiamo ad eliminare un ostacolo importante, ma conserviamo la garanzia dei massimi standard di sicurezza e tutela dell’ambiente e del paesaggio.”
Ogni intervento di ristrutturazione e di ricostruzione sarà infatti fatto verificando la sicurezza statica e anti-sismica degli edifici e per le strutture totalmente abusive non ci sarà alcuna sanatoria.
Conclude Zennaro – “Si tratta di una misura di buon senso per frenare l’abbandono dei borghi e favorire la ricostruzione di interi centri storici. In questo modo non diamo soldi pubblici ai furbi e tuteliamo chi invece era rimasto vittima di un ingranaggio inceppato. Appena il decreto sarà convertito in legge, tanti piccoli comuni abruzzesi colpiti dal sisma potranno imboccare la strada del ritorno alla normalità e questo aiuterà molti borghi a tornare a vivere”