Ortona. “Quanto sta accadendo nel porto di Ortona, nel chietino, è inaccettabile. Due giorni fa la nave umanitaria Ocean Viking, dell’organizzazione Sos Mediterranee, ha, come richiesto al suo equipaggio, condotto fino al lontano porto abruzzese le persone salvate al largo della Libia, per l’esattezza in 128 fra cui donne e minori.
Ma l’Ocean Viking, dopo aver soccorso un piccolo gruppo di 34 naufraghi, non ha repentinamente obbedito agli obblighi di una legge, peraltro mal scritta, in cui si obbliga i soccorritori a recarsi “senza ritardo” nel porto assegnato. L’Ocean Viking si è infatti fermata per trarre in salvo altre persone presenti in due imbarcazioni a rischio, incontrate nel percorso. Ai 128 è stato permesso lo sbarco ma per la nave è stato disposto un fermo amministrativo di 20 giorni”.
Lo dichiarano in una nota Maurizio Acerbo, Segretario nazionale Stefano Galieni, Responsabile immigrazione. Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare.
“Ovvero in quel deserto che è ormai il Mediterraneo Centrale, per almeno un mese ci sarà uno strumento di soccorso in meno a garantire che la fossa comune non continui ad essere riempita. Un atto di grave ingiustizia su cui ci aspettiamo si pronuncino le istituzioni UE ma che dà l’idea della disumanizzazione insita nell’Europa fortezza guerrafondaia, di cui l’Italia è una delle punte di diamante. Siamo solidali con l’equipaggio dell’Ocean Viking e invitiamo a mobilitarsi perché il fermo della nave venga annullato”.