Il culto in onore di Sant’Antonio Abate è molto radicato in Abruzzo, soprattutto nelle zone rurali e nei borghi di montagna. Sono tanti gli appuntamenti per la festa in onore del Santo in questo mese di gennaio. Vediamone alcuni tra i più significativi. A Trasacco, si rinnova l’appuntamento con la tradizionale e suggestiva festa di Sant’Antonio Abate, patrocinata dall’amministrazione comunale, nell’ottica della riscoperta e rivalutazione di antiche usanze, tipiche della cultura contadina.
La festa inizia sin dalla prima mattinata di martedì 16 gennaio, con la preparazione di numerosi ‘punti fuoco’ per la cottura dei tradizionali “cicerocchi”, chicchi di granoturco bolliti in grosse “cottore” che, dopo la benedizione del parroco, verranno distribuiti a tutti, insieme a panette e vin brulé. Domani, sabato 13 gennaio, si ripete a Mutignano, frazione di Pineto (TE), il Sand’Andonje de Jennarë. Tra drammatizzazione, canti, suoni e cibi della tradizione verranno rievocate le tentazioni dell’Eremita e la lotta fra Bene e Male. E’ possibile portare i propri amici a quattro zampe: come da tradizione, infatti, nel pomeriggio è prevista la benedizione degli animali in piazza. L’evento è organizzato dall’associazione culturale Mutignano Eventi con il Comune di Pineto. Torna domani anche il consueto appuntamento con la Rassegna delle Rappresentazioni del Sant’Antonio Abate anche a Tocco Da Casauria (PE). Dalle ore 17.00, il Coro Folk Esperia presenta Suoni e Canti del Sant’Antonio per le vie del centro storico.
Martedì 16 gennaio nel borgo di Secinaro (AQ) a partire dalle 14.30 vi aspettano il giro tradizionale del paese con canti e granati, l’accensione del fuoco in piazza e la cena in compagnia dello spettacolo teatrale della compagnia Lanciavicchio. L’evento è organizzato dalla Pro Loco Felice Santarelli in collaborazione con il gruppo degli Alpini e l’associazione Adigi. Nepezzano si veste di folklore popolar-religioso sabato 20 e domenica 21 gennaio con la Festa de Lu Sand’Andonje. I gruppi itineranti fanno rivivere leggende e verità legate a Sant’Antonio Abate. Stand gastronomici, canti, balli, benedizione degli animali, poesie recitate e tanto altro. A Collelongo, da oltre 400 anni, si celebra una festa in onore di S. Antonio Abate che, ancora oggi, mantiene la forza e lo spirito di un tempo. La sera del 16 gennaio in alcune case antiche del paese, dotate di grossi camini, vengono messi a cuocere delle grandi quantità di granturco in enormi caldai di rame detti “cuttore”.
Il 16 e 17 gennaio di ogni anno, grande festa in onore di S. Antonio Abate con le tradizionali Panarde anche a Villavallelonga (AQ), nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. I festeggiamenti hanno inizio nel pomeriggio del 16 gennaio con sfilate in costume tipico e dei cesti addobbati, inoltre, viene proposta la rappresentazione delle tentazioni e del miracolo del Santo. La sera, la festa continua con il rito della Panarda, riproposizione di un abbondante banchetto abruzzese, preparato in casa di circa 90 famiglie del Paese in memoria di una grazia ricevuta. La ricca cena di prodotti tipici va avanti fino a tarda notte. Un altro aspetto fondamentale della festa è la‘favata’, ossia la distribuzione casa per casa, nelle prime ore della mattina del 17 gennaio, di una minestra di fave e della panetta. Durante la giornata del 17 gennaio, dopo la consueta benedizione degli animali e del fuoco, nel pomeriggio, si svolgono sfilate di carri allegorici con maschere e con le caratteristiche Pupazze. Infine, il 21 gennaio nel borgo di Pereto (AQ) si tiene la rinomata Polentata di Sant’Antonio, organizzata dalla Pro Loco di Pereto. La festività di S. Antonio Abate, meglio conosciuto nel mondo rurale abruzzese come Sant’Andònie de jennàre o de lu porche è ricca di riferimenti sociali e religiosi nonché di significati antropologici. Una festa che conserva tutto i suo fascino con liturgie solenni, feste e lotterie che vedono sempre una grande presenza di fedeli e di popolo. Alessandro Tibaldi