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Sanità, svolta dalla Cassazione: va retribuito il tempo per indossare la divisa

Fine di una lunga battaglia legale: riconosciuto il diritto dei dipendenti ASL al pagamento dei tempi di vestizione

Giulio Catalucci di Giulio Catalucci
10 Maggio 2025
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L’AQUILA – Con una sentenza di grande rilievo per il comparto sanitario, la Corte d’Appello dell’Aquila ha accolto le richieste di alcuni operatori sanitari in servizio presso l’Ospedale di Vasto, condannando la ASL n. 2 Lanciano-Vasto-Chieti al pagamento delle retribuzioni spettanti per i tempi impiegati nella vestizione e svestizione delle divise di lavoro, oltre al tempo dedicato al passaggio di consegne tra i turni.

 

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Il contenzioso, avviato nel 2016, aveva visto inizialmente una decisione sfavorevole da parte della Corte d’Appello che, in prima battuta, aveva escluso tale diritto per i ricorrenti, ritenendo applicabile il regolamento sui tempi di cambio divisa solo per alcuni profili specifici (addetti alla sala operatoria e turnisti della continuità assistenziale). Tuttavia, gli operatori hanno presentato ricorso in Cassazione, che ha ribaltato la precedente sentenza.

 

La Suprema Corte ha riconosciuto che sia i tempi di vestizione e svestizione, sia quelli relativi al passaggio di consegne tra operatori sanitari, costituiscono attività lavorativa a tutti gli effetti e devono essere remunerati. La motivazione è chiara: indossare la divisa è un obbligo imposto da esigenze di sicurezza e igiene, fondamentali per il corretto svolgimento del servizio pubblico e per la tutela dell’incolumità del personale e dei pazienti. Analogamente, il passaggio di consegne tra operatori sanitari è parte integrante di una diligente prestazione lavorativa, necessaria per garantire la continuità assistenziale.

 

La causa è stata così rinviata alla Corte d’Appello dell’Aquila in diversa composizione, la quale, con sentenza dell’8 maggio 2025, ha confermato la linea della Cassazione, estendendo il diritto anche agli autisti di ambulanza, riconosciuti come parte integrante del personale sanitario e obbligati all’uso della divisa per l’accesso alle aree assistenziali.

 

Grande soddisfazione da parte dei legali dei ricorrenti, gli avvocati Luca Damiano del Foro di Vasto e Marco Frediani, che hanno seguito l’intera vicenda giudiziaria: “Dopo nove anni di udienze, abbiamo finalmente ottenuto giustizia. Questa pronuncia afferma un principio importante per tutti i lavoratori in divisa: il tempo impiegato per garantire sicurezza e continuità assistenziale è lavoro, e come tale va retribuito”.

Un precedente destinato ad avere un impatto significativo su tutto il sistema sanitario nazionale.

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