Roma.“La medicina di base sta attraversando una fase delicata che richiede risposte rapide e concrete. Negli ultimi dieci anni abbiamo perso oltre 7.000 medici di famiglia, circa il 20% del totale, e nei prossimi anni un terzo dei professionisti andrà in pensione. Oggi più di 5 milioni di cittadini sono senza un medico di riferimento, un dato che impone una riflessione seria sul futuro dell’assistenza territoriale.” Così il Segretario Nazionale della UGL Salute, Gianluca Giuliano, commenta i nuovi dati sulla carenza di medici di base in Italia.
“Da tempo, sottolinea Giuliano, segnaliamo la necessità di rafforzare la medicina territoriale, semplificando la burocrazia e rendendo la professione più attrattiva per i giovani. È fondamentale alleggerire i carichi di lavoro, garantire compensi adeguati e creare condizioni che permettano ai medici di operare con serenità e continuità sul territorio.”
Il Segretario evidenzia inoltre come in alcune Regioni, tra cui Lombardia, Veneto, Friuli e Valle d’Aosta, la difficoltà nel reperire un medico di base stia diventando un problema crescente ed emergenziale. “Occorre valorizzare la medicina generale, rendendo i percorsi formativi più equi rispetto alle altre specializzazioni: borse di studio adeguate, tutele professionali e prospettive stabili sono elementi essenziali per attrarre nuovi medici.”
“La UGL Salute, conclude Giuliano, propone l’avvio di un piano straordinario condiviso con le istituzioni e le Regioni: misure di detassazione per i nuovi professionisti, un adeguamento delle borse di studio, la semplificazione amministrativa e una chiara integrazione nelle Case di Comunità. Solo con un approccio costruttivo e strutturale potremo garantire ai cittadini un servizio sanitario pubblico efficiente, capillare e di qualità.”



