L’Aquila. Taglio di 40 milioni di euro ai danni dei piccoli ospedali della regione Abruzzo.
“Malgrado le smentite di rito avevano ragione il sottoscritto e la consigliera Scoccia: la Giunta Marsilio ha messo nero su bianco un paio di giorni prima del Natale, con una vera e propria ‘sveltina’ sul DEFR 2021-23, lo scippo di fondi pari a 40 milioni di euro a danno dei piccoli ospedali regionali. A pagarne dazio, grazie al subemendamento in commissione a firma D’Incecco, capogruppo pescarese della Lega, meglio precisato in Consiglio dall’emendamento del consigliere Febbo, e deciso con il placet di tutta la maggioranza, saranno i nosocomi di Sulmona, Avezzano, Lanciano, Penne, Vasto e Giulianova”, dichiara il capogruppo di Abruzzo in Comune, Sandro Mariani.
“Una scelta scellerata, sbagliata e che penalizzerà una fetta importante del territorio abruzzese e tanti concittadini”, sottolinea Mariani. “Nel teramano a causa di questo scippo dovremo dire addio al progetto del nuovo ospedale di Giulianova che era stato voluto fortemente dalla Giunta D’Alfonso e che Marsilio ed i suoi hanno invece eliminato. Ed è proprio Giulianova a rischiare di più il taglio rispetto agli altri progetti finanziati dai fondi sanitari ex art. 20 proprio perché è il progetto con l’iter in fase meno avanzata! Su questo sono pronto a dare battaglia in Consiglio Regionale e auspico, in tal senso, l’appoggio degli amministratori e della politica teramana al di là del colore politico. Mi rivolgo in particolare al sindaco di Giulianova, Jwan Costantini, che sono certo che si schiererà immediatamente contro il taglio deciso da Marsilio a danno della sua comunità. Con lui i primi cittadini dei comuni vicini al nosocomio tra cui il sindaco di Notaresco, che è anche Presidente della Provincia, insieme a tutti i rappresentanti politici del nostro territorio! Uniti faremo sentire ad una maggioranza sorda la voce dei teramani che non hanno alcuna intenzione di vedersi scippare da sotto il naso importanti fondi per la sanità a vantaggio di altri nosocomi abruzzesi!”.