Capestrano. È con grande entusiasmo che annunciamo il successo della divulgazione gratuita del film documentario sull’autenticità del Guerriero di Capestrano, che ha registrato oltre 6000 visualizzazioni in meno di una settimana sul canale YouTube dedicato.
L’iniziativa ha attratto appassionati di archeologia e curiosi di ogni età, offrendo loro l’opportunità di esplorare un’importante inchiesta che mette fortemente in discussione l’autenticità delle opere provenienti da Capestrano.
Il regista del film, Alessio Consorte, ha dichiarato: “In tanti mi hanno chiesto di poter continuare a guardare e studiare questo lavoro. Perciò, ho deciso di lasciare il film definitivamente a disposizione di tutti.” Questa scelta si allinea con l’impegno del regista di promuovere la cultura e la conoscenza storica, rendendo accessibili contenuti di qualità a un pubblico sempre più vasto.
A sostenere l’importanza del documentario è intervenuto anche Rocco Mazzeo, luminare e professore all’Università di Bologna, noto per la sua lunga carriera nella conservazione e nel restauro dei beni culturali, sia a livello nazionale che internazionale, collaborando con le più importanti istituzioni del settore, dal Ministero dei Beni Culturali italiano fino all’UNESCO. Mazzeo ha affermato: “In questo documentario, ricerca documentaria, studi iconografici e indagini scientifiche sono ben presentate.” La sua approvazione testimonia la validità e l’accuratezza del lavoro svolto, conferendo ulteriore valore all’iniziativa.
Intanto, Consorte rilancia pubblicando una foto del guerriero, precisamente nella zona dell’epigrafe, dove la stesura di bianco di gesso si estende leggermente sul punto di rottura della statua. In un’altra area, sempre nel punto di rottura, la scolatura del bianco è piuttosto evidente. Secondo il regista, infatti, i punti di rottura sarebbero stati indotti dopo che la statua è stata scolpita e successivamente cotta al forno, per creare una finta patina per poi essere dipinta.
“In attesa che il TAR fissi l’udienza per la nomina del commissario ad acta, vogliamo sottolineare che la sentenza non è stata ottemperata, come già denunciato nei mesi scorsi. Speriamo finalmente di fare chiarezza sull’esistenza di documenti ufficiali che il Ministero ha dichiarato di detenere riguardo al guerriero, alla dama e alle stele italiche, anch’esse messe in dubbio nel film,” commenta il regista.