Pescara. “Ciò che è accaduto a “Rancitelli” l’altra notte riconferma quello che più volte abbiamo manifestato anche in sede di Comitato dell’ordine e sicurezza pubblica: si tratta di un quartiere che ha bisogno di un’attenzione speciale e composita, che noi da anni, per quanto di nostra competenza stiamo dando”, così il sindaco Marco Alessandrini, “Abbiamo portato avanti riqualificazioni coraggiose di spazi verdi chiusi per troppo tempo e divenuti ricettacolo di tutto, abbiamo affrontato la più grande emergenza mai vissuta in città, con lo sgombero delle palazzine di via Lago di Borgiano, spingendo al massimo perché ci fosse un futuro per le persone interessate da questo provvedimento e riattivando opere incompiute, come gli alloggi del contratto di quartiere di via Trigno o pressando per lo stanziamento di fondi per la demoricostruzione delle palazzine stesse, perché quegli assegnatari possano in un futuro non lontano tornare ad avere una casa e anche per dare una solida risposta all’urgenza abitativa che questa città vive”.
“Non solo lavori”, continua, “ma anche interventi sociali, con il consolidamento di una preziosissima rete di intervento costituita dalle associazioni che operano proprio lì dove si è animata la rissa e lo fanno da sempre con costanza e competenza, con il sostegno alle scuole, preziosi mezzi di mediazione e titolari di progetti tesi sia a recuperare alla scolarità decine di bambini che ad integrare le varie etnie che lì si sono concentrate. Ci siamo occupati di sicurezza, mettendo in piedi un piano di videosorveglianza che interesserà anche quella zona e infittendo il controllo attraverso la nostra Polizia Municipale, sia con i servizi tradizionali che con il nucleo speciale antidegrado. Siamo convinti che quello che è accaduto non abbia una matrice etnica, ma che sia un problema di ordine pubblico e che per fare in modo che non riaccada sia necessaria un’azione integrata fra enti e soggetti preposti alle varie competenze sul campo. Siamo disponibili a questo, come lo siamo sempre stati, incaponendoci su quel quartiere, perché vi accadessero cose positive. E’ certo che situazioni come quella che negli anni si è creata e sedimentata in uno dei quartieri popolari più sensibili della città non si risolvono solo con la forza e non possono essere affrontate soltanto facendo prevenzione: dobbiamo unire le energie e avviare una strategia che li contenga entrambe per questo abbiamo puntato così tanto sulla rinascita delle periferie”.
“Sono convinto che i colpevoli pagheranno per quanto è accaduto l’altra sera”, così il vicesindaco Antonio Blasioli, “dimostrando un radicamento delle forze dell’ordine sul territorio che c’è, come dimostrano i servizi che già prima di questa rissa erano stati programmati. La città conosce gli sforzi fatti dall’amministrazione in tema di opere pubbliche ma dobbiamo soffermarci anche sull’infrastruttura immateriale e ringrazio Don Marco Pagnello per aver lanciato un invito alla crescita culturale e civica. Io credo che serva una Costituente civica per il quartiere, che dia maggiore voce alle persone di buona volontà: quelle che sono riferimento per il progetto Ninive, che abbiamo sostenuto fin dal suo inizio; o Francesca di Credico che è la ragazza che con Don Max aggrega tante altre forze positive o, ancora, la sedicenne Francesca che giorni fa mi ha portato una petizione di quel quartiere con centinaia di firme raccolte da lei o ancora gli scout della Madonna del Fuoco. Lì sono tanti gli esempi virtuosi che meritano attenzione e che alla lunga vinceranno questa battaglia, ma Rancitelli, nome superato per individuare il quartiere 3, va alla ribalta della cronaca per una rissa tra ubriachi, una rissa che poteva succedere anche altrove, ma che finisce col gettare ancora più nel baratro un quartiere che non deve più essere ghetto. Queste forze positive, queste persone di buona volontà troveranno la nostra attenzione: sono disposto in prima persona a presenziare ogni due settimane o a scadenze temporali diverse, questa costituente di civiltà con una funzione di ascolto e mi piacerebbe che insieme all’Amministrazione comunale altre forze politiche partecipassero, perché questo non è un episodio da strumentalizzare, ma un fatto che ci richiama, che ci convoca e che ci stimola a fare di più e insieme, per evitare che continui ad essere normale che quello che accaduto sia successo a “Rancitelli”. L’amministrazione in questo c’è con tutti gli assessori e consiglieri e ora più che mai apriremo le porte alla cittadinanza”.