Roseto degli Abruzzi. “Una storia che continua. La Riserva Borsacchio da quasi 18 anni è senza gestione e fondi. Tutto viene portato avanti dai volontari e dai cittadini. Esempio chiave la cartellonistica, realizzata e posizionata gratuitamente dai volontari con l’aiuto di moltissimi cittadini e turisti che lasciano contributi”. Inizia così la nota delle Guide del Borsacchio con cui denunciano la situazione di abbandono in cui si trova la Riserva.
“A novembre scorso dei criminali hanno buttato giù le aree delimitate ed autorizzate del progetto salvadune e salvafratino e distrutto diversi cartelli che spiegavano cos’era la duna, la sua vegetazione e le specie protette che la vivono”, proseguono nella nota, “sempre a novembre i volontari hanno trovato un fuoristrada che correva fra dune e campagna incurante dei passanti. Chiamate le autorità da Giulianova i Carabinieri hanno cercato di intercettare i criminali che nella loro folle corsa sulla spiaggia hanno buttato giù altri cartelli e delimitazioni. Il 28 Dicembre veniamo chiamati dai vigili urbani per una segnalazione di abbandono rifiuti sulla spiaggia e nel controllo scopriamo impronte di fuoristrada fresche e altri cartelli buttati giù”.
“La cosa deplorevole”, concludono, “è che questi criminali non solo distruggono beni comuni ma devastano la beneficenza di centinaia di cittadini e turisti che con il loro contributo hanno pagato quei cartelli per avere un minimo di informazioni per fruire della riserva. Su quei cartelli migliaia di studenti ogni anno si fermano per capire come si forma una duna, come ostacola l’erosione e quali sono le specie uniche che vivono in riserva. Il tutto si somma ai tratti collinari dove proprio una settimana fa i volontari hanno sorpreso un camioncino a sversare rifiuti ma senza riprese, anche se si sono recati dalle autorità, non è stato possibile inchiodare e punire il colpevole. Il 2023 è alle porte. Serve una gestione della Riserva, servono fondi per attivarla realmente e renderla una opportunità di sostenibilità ambientale e turismo sostenibile. Al momento la Riserva esiste solo sulla carta, senza controlli e spesso è preda, come tutte le aree non presidiate, di fenomeni criminali”.