Pescara. Cresce la preoccupazione per la tenuta del sistema della sicurezza idrogeologica a causa del caro energia, secondo l’Anbi (l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) che al prossimo Governo chiede “di avere una visione, che vada oltre la prossima scadenza elettorale, perché l’Italia ha bisogno di un nuovo modello di sviluppo, che abbia il territorio al centro” ha detto il direttore generale, Massimo Gargano, intervenuto al congresso nazionale della Filbi (Federazione Italiana Lavoratori Bonifica e Irrigazione)-Uil.
“Mentre è ormai evidente come l’alluvione di Senigallia sia conseguenza di un purtroppo generalizzato mix di lentezze burocratiche e disattenzioni della politica – osserva Francesco Vincenzi, presidente di Anbi – è bene ricordare che circa il 30% della Penisola, soggiacente al livello del mare, esiste solo perché c’è un sistema idraulico e un esercito di oltre 800 idrovore, che provvede ad allontanare le acque di pioggia, evitando che ristagnino sul territorio, riportandolo allo stato acquitrinoso; tale rete è però oggi messa in seria difficoltà dall’aumento dei costi energetici che, in assenza di specifici provvedimenti, rischia di minare l’operatività degli impianti, aumentando il rischio idrogeologico, già accentuato dalla crisi climatica”. Dopo quelli di Emilia Romagna e Campania, il più recente allarme arriva dal Lazio: “E’ una situazione d’emergenza di guerra – afferma Sonia Ricci, presidente di Anbi Lazio – Il nostro settore, assieme all’agroalimentare, sta pagando un prezzo altissimo per le conseguenze dell’elevato costo dell’energia. Al proposito, siamo in contatto con la Regione Lazio, che sta dimostrando sensibilità ed auspichiamo possa concorrere a dare una risposta”. “Senza adeguati interventi a sostegno dei bilanci dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, tali aumenti mettono a rischio la tenuta stessa delle strutture – aggiunge il Direttore di Anbi Lazio, Andrea Renna – Le risposte per quanto sta accadendo servono subito. Gli importi relativi al costo dell’energia sono più che triplicati”.



