Pescara. Con il rinnovo delle segreterie provinciali, si prepara la nuova governance del Partito Democratico sul territorio.
Marinelli: “Pronti a mettere insieme la forza più importante che abbiamo, quelle dei nostri territori”
Pescara, 8 febbraio 2025 – “In Consiglio regionale è stata appena approvata una legge milleproroghe trasformata nella madre delle omnibus: questa è una destra dalle “milleomnibus”, come hanno ben detto i nostri consiglieri regionali, che usa prebende e contentini per fare mille chiacchiere e distribuire mille bugie. Marsilio non è riuscito a concretizzare nessuno degli impegni presi con le abruzzesi e gli abruzzesi in oltre sei anni di governo: dalla sanità all’economia, dall’industria all’agricoltura, dal turismo alla cultura, solo promesse.
È tempo di porre le basi di un’alternativa di governo che rappresenti davvero i territori e la comunità”, così il segretario regionale del PD Daniele Marinelli in apertura della conferenza stampa svoltasi oggi a Pescara per fare il punto sul lavoro da svolgere nella sala Corradino D’Ascanio del Consiglio regionale. Presenti i quattro prossimi segretari provinciali di Pescara, Chieti, Teramo e L’Aquila, Carmen Ranalli, Leo Marongiu, Robert Verrocchio e Stefano Albano e i consiglieri regionali del Gruppo PD Silvio Paolucci e Antonio Di Marco, il segretario regionale dei Giovani Democratici Saverio Gileno, la coordinatrice della segreteria regionale Anna Paolini, la responsabile Diritti della segreteria regionale Marielisa Serone D’Alò e altri componenti dei circoli e del gruppo dirigente.
“Il Presidente della Regione è degno luogotenente della Presidente del Consiglio/coniglio – esordisce Marinelli – . Su propaganda, chiacchiere e bugie Meloni e Marsilio sono imbattibili, parlavano di sanità modello da esportare, prima di farci scoprire, subito dopo le elezioni, i 200 milioni di debiti collezionati da tutte e quattro le Asl governate da nomi scelti da loro. Ci dicono che mancano risorse per medici e servizi, ma poi si rifiutano di firmare la nostra proposta di legge per aumentare proprio quelle risorse. Parlano di sicurezza, ma poi il Governo nazionale sguarnisce le città inviando le forze dell’ordine a presidiare gli inutili e vuoti centri per migranti in Albania, mentre il Governo regionale boccia i nostri emendamenti per aumentare i fondi per la sicurezza, a partire dalle città capoluogo e quelli per dare più fondi alla Polizia Locale. Parlano di infrastrutture ma non danno risposte su nulla: zero su porti e autostrade, infrastrutture strategiche che chi governa la Regione non reclama; zero sui grandi progetti finanziari dal Masterplan, che avrebbero potuto disegnare un Abruzzo più al passo coi tempi se non fossero finiti arenati in questi ultimi sei anni, come il lavoro dei consiglieri regionali ha appena
messo in luce. Lo dimostra l'ultima grande bugia, la pagliacciata del cantiere farlocco dell’aeroporto d’Abruzzo, un allungamento che era opera strategica per potenziare il nostro scalo, per questo lo aveva immaginato e finanziato il governo regionale di centrosinistra nel 2016, ma dopo aver buttato 8 anni, a un mese dalle elezioni della primavera scorsa, Marsilio imbraccia la pala e a favore di telecamera inaugura un cantiere che non c’è. I lavori di quell’allungamento cominciano solo molti mesi più tardi, quando l’aeroporto con la destra ha
già perso oltre 25.000 passeggeri, i voli più strategici e la compagnia di bandiera, ITA, che per decisione del ministro Salvini con la fusione con Luftansa vola via dall’Abruzzo, senza che Marsilio possa fare nulla. E un cantiere che doveva durare 120 gg, è ancora aperto.
Dunque quella inaugurazione era una finzione degna della migliore macchina di propaganda: come è stato possibile alimentare questa pagliacciata nel perimetro di una delle infrastrutture strategiche più importanti della regione? Come si fa, in queste condizioni, a raggiungere l’obiettivo del milione di passeggeri che Marsilio aveva già pronosticato l’anno scorso? Forse è il caso di fare gli scongiuri. Come si fa, in ultimo, a parlare di turismo, se impianti sciistici come Passolanciano restano al palo e complessi sportivi e termali come Naiadi e Caramanico vengono fatti morire nonostante la loro storia? Se l’Abruzzo non ha voce per un intero comparto, quello industriale, che crisi dopo crisi sta togliendo il fiato alla nostra economia? Se si lascia senza acqua e senza fondi il settore primario, quello agricolo, che è una delle forze della nostra economia? Di fronte a tutto questo, il PD e l'opposizione devono fare quadrato e organizzare l’alternativa. Con i nostri rappresentanti sui territori ci stiamo preparando e voglio augurare un sincero buon lavoro a tutte le segretarie e i segretari di circolo prescelti e ai nuovi o riconfermati segretarie e segretari provinciali che ufficializzeremo: ognuno metta il proprio impegno per tornare alla guida di una regione che ora è senza meta e con un futuro sempre più precario”. “La destra non legifera, ma produce leggi-provvedimento, come la prima “milleomnibus” di quest’anno, da oggi cominceremo a chiamare per nome i provvedimenti normativi del governo regionale e siamo certi che anche il secondo provvedimento sarà una omnibus – spiega il capogruppo PD in Consiglio regionale Silvio Paolucci – . Questa certezza c’è perché nella voce “ulteriori disposizioni” inserita dalla maggioranza nelle proposte che arrivano in Consiglio, l’ultima e la prima dell’anno era la milleproroghe approvata qualche giorno fa, in ogni occasione, commissione e consiglio regionale, inseriscono di tutto. In questa c’era l’aumento di stipendi dei direttori, peraltro con due emendamenti che fissavano retribuzioni diverse; c’era un emendamento sui rifiuti che prevedeva che alcune società andassero a gara e altre no; hanno trasformato gli agriturismi in attività commerciali in concorrenza con strutture dedicate all’accoglienza; la mancanza di gestione del personale della Protezione civile, per doverli far rientrare dopo due settimane, perché incapaci di fare le stabilizzazioni che noi avevamo proposto. A tutto questo serve uno stop, bisogna costruire un progetto alternativo che sia consapevole
per noi e ben visibile all’esterno. Per questo il PD si sta riorganizzando per costruire una coalizione larga con un’offerta forte e inclusiva e proposte a favore della comunità”.
Per L’Aquila, con Stefano Albano segretario: “La destra al governo della Regione spesso vede le aree interne come un territorio fragile che grava soltanto sui bilanci, noi pensiamo invece che siano una risorsa per l'Abruzzo a condizione che si mettano in campo le giuste politiche dentro una vera strategia di rilancio. Per fare questo occorre organizzare il Partito Democratico come un laboratorio, aperto alle migliori energie del territorio. In questa direzione andrà il mio impegno. Nuova esperienza per la neo segretaria pescarese Carmen Ranalli: Per quanto concerne la Provincia di Pescara per la Federazione sarà fondamentale partire dalla ricostruzione di un legame importante con i territori, processo già avviato con i congressi che ci hanno visti impegnati in questi mesi – così dichiara – . Circoli, iscritti e militanti devono tornare ad essere i principali protagonisti dell’agenda
politica provinciale, il recupero della dimensione partecipativa deve essere un obiettivo costante per noi. Abbiamo grandi temi e sfide da affrontare con la necessaria sinergia sull’intero territorio provinciale: dalla Vestina alla Val Pescara fino all’Area urbana Pescara- Montesilvano-Spoltore, territori con morfologia ed esigenze differenti, ma meritevoli tutti di attenzione. Un secondo mandato per Leo Marongiu, segretario provinciale di Chieti: “È una grande responsabilità questa riconferma per la federazione di Chieti che mi onora ma che ci impegna a continuare a lavorare sui temi sensibili del nostro territorio come le tante questioni sanitarie che ci lascia Schael, la delicata fase del sistema automotive e del lavoro ed il tema dell’acqua. La nostra
organizzazione in questi anni è cresciuta in nuovi circoli attivi e numero di iscritti ed abbiamo messo in campo da mesi già una proposta credibile con Ilario Cocciola su Ortona.
Robert Verrocchio, candidato unico per la segreteria di Teramo: “Sono profondamente grato per la fiducia riposta in me e desidero esprimere un sincero ringraziamento a tutte le iscritte e agli iscritti, ai dirigenti, agli amministratori e alla segreteria regionale, che mi hanno individuato figura unitaria per rappresentare il nostro partito in questo delicato momento per nuovo il mandato 2024-2028. La provincia di Teramo è un patrimonio straordinario dal punto di vista ambientale, turistico, sociale ed economico per tutta la regione. Il nostro obiettivo sarà lavorare in un’ottica di potenziando iscrizioni e temi, per costruire un futuro inclusivo che tenga conto delle esigenze di tutti, rendendo il Partito Democratico una comunità sempre più presente, vicina alle istanze dei territori e organizzata in ogni comune”.