San Salvo. In questo ultimo fine settimana si è rinnovato il Patto di Fratellanza tra la Città di San Salvo e il Comune di Tarnaveni in Romania.
Il sindaco Emanuela De Nicolis, accompagnata dai consiglieri comunali Roberto Rossi, Angelo Fabrizio e Carla Larcinese, ha partecipato ai “Giorni del Comune di Tarnaveni” in occasione del 745 anniversario di fondazione della città romena ed accolta con grande amicizia dal collega Sorin Meghesan.
Sono stati giorni intensi, tra incontri ufficiali nella sede comunale nel corso della manifestazione in piazza, nel segno del Patto deliberato dal Consiglio comunale di San Salvo il 15 maggio 2018 che poi ha approvato lo schema definitivo nel corso nella seduta del 31 luglio 2018.
Patto di fratellanza, come ha ricordato il sindaco De Nicolis, con il quale le due municipalità si sono impegnate solennemente “in relazioni amichevoli e collaborative al fine di rafforzare i legami di pace e solidarietà attraverso la comprensione e il rispetto reciproco” nella consapevolezza di contribuire a “rafforzare il processo di sviluppo europeo per un futuro migliore e più sicuro, consapevoli che solo un mondo libero può aumentare il benessere dei cittadini”.
Il gemellaggio tra le due comunità ha mosso i primi passi il 27 novembre 2017 con la presenza a San Salvo del sindaco di Tarnaveni Sorin Meghesan con la sottoscrizione di un primo protocollo d’intesa avvenuta nell’aula consiliare, frutto con della preziosa attiva dell’Associazione Decebal, presieduta da Sigismund Puczi.
Il Comune di San Salvo ha poi ricambiato la visita a Tarnaveni, con l’allora sindaco Tiziana Magnacca, quando nel corso della seduta straordinaria del Consiglio comunale, il 17 agosto 2018 è stata posta la firma ufficiale del Patto di Fratellanza, approvato dal Ministero degli Esteri del governo italiano.
Il sindaco De Nicolis ha ribadito che San Salvo e Tarnaveni confermano la loro volontà “di cooperare per consolidare la pace e l’amicizia tra le due comunità e porre le basi per una proficua collaborazione culturale, economica e sociale per contribuire alla coesione economica e sociale del progetto di un’Europa unita”.