Farindola. Sull’hotel è piombata una valanga che corrisponde a 4.000 tir a pieno carico che scendevano tutti insieme a 100 chilometri all’ora. Con una capacità di distruzione incredibile. L’imponente edificio è stato spazzato come quando un’onda distrugge un castello di sabbia sul bagnasciuga. E’ stata questa, secondo gli esperti, la pressione esercitata dal fronte di distacco della slavina che si è abbattuta sull’hotel Rigopiano, che nella zona di accumulo pesa 120.000 tonnellate. Sono i dati dei Carabinieri forestali del servizio Meteomont. La valanga aveva una massa di circa 50 mila tonnellate di neve e ha raggiunto la velocità massima di 100 chilometri orari. Si è sviluppata per circa due chilometri. Il fronte sul punto di distacco era di circa 500 metri, con uno spessore della neve di due metri e mezzo. Il pendio era ripido 35 gradi. La zona di accumulo aveva una larghezza di 100 metri e una lunghezza di 800 metri, con un manto nevoso spesso fino a quattro metri.
“La valanga che si è abbattuta sul resort Rigopiano ha esercitato una pressione di 20 tonnellate al metro quadro, pur essendo una valanga mediogrande aveva una capacità distruttiva enorme. Basta pensare che un muro di mattoni può resistere al massimo ad una pressione di 0,3 tonnellate e nemmeno il cemento armato può contenere un fenomeno valanghivo simile”. Lo spiega Valerio Segor, dirigente del Servizio di Assetto idrogeologico dei bacini montani della Regione Valle d’Aosta e uno dei massimi esperti sull’arco alpino, che si trova in Abruzzo per gestire l’emergenza. La valanga che aveva una massa di circa 50.000 tonnellate, un fronte di 500 metri, uno spessore di quasi tre metri, una velocità massima di 100 km/h e si è sviluppata per due chilometri si è staccata da un pendio di 35 gradi (normalmente le valanghe spontanee di innescano sui pendii tra 27 e 42 gradi). La neve nella zona di accumulo (800 metri per 100 metri) aveva uno spessore di circa quattro metri (un totale di circa 120 mila tonnellate). @pietroguida