Pescara. “Cosa posso dire, oggi mi hanno notificato questo perché mi sono recato a Rigopiano a portare dei fiori dove hanno ucciso mio figlio Stefano Feniello. Mi sono introdotto, secondo loro, in un’area sottoposta a sequestro. Pare che questo magistrato mi fa una proposta: o paghi 4.550,00 euro ho ti fai due mesi di carcere”.
E’ incredulo Alessio Feniello, fratello di una delle vittime della tragedia di Rigopiano. Affida al proprio profilo facebook le sue parole di sconcerto per una vicenda – quella che stiamo narrando – cui, suo malgrado, si trova, ancora una volta protagonista. Un messaggio duro, durissimo nei toni, che, immediatamente, ha sollevato il classico polverone.
“Rispondo a questo magistrato: io non pago un cXXXo e se necessario faccio tre mesi di carcere. Ma ti invito a fare i processi seri visto ché sei pagato da noi contribuenti italiani non perdere tempo con le cazzate. Adesso, se vuoi, fammi arrestare testa di cXXXo”.
“Italiani, è arrivata l’ora di ribellarsi. Quelli ché non hanno fatto niente per salvare 29 persone a Rigopiano stanno tutti ancora a piede libero io invece devo pagare. Se sono colpevole io non mi tiro indietro perché sono un uomo non una mXXXa. Dimenticavo, ma secondo voi io cosa c’ho da perdere? Scusate fate arrivare questo messaggio al ministro Salvini vediamo cosa ne pensa”