Farindola. Non i calciatori o i protagonisti dei reality, sono i vigili del fuoco gli eroi del nostro tempo. Quegli angeli, come li ha ribattezzati qualcuno, che, per poco più di mille euro al mese, mettono in pericolo la propria vita per salvare quella degli altri. E’ forse lo straordinario lavoro svolto in occasione della tragedia di Rigopiano che è valsa all’Italia l’assegnazione dell’Oscar internazionale dei vigili del fuoco. La premiazione è avvenuta in Germania dove il Corpo nazionale si è aggiudicato il World of Firefighters – Conrad Dietrich Magirus Award insieme al titolo di «squadra internazionale dei vigili del Fuoco del 2016».
I pompieri di casa nostra hanno trionfato per l’attività «svolta in seguito al sisma che nell’agosto 2016 ha colpito l’Italia centrale». Sono stati selezionati da una giuria internazionale specializzata e dal voto online di semplici cittadini e in finale hanno battuto la concorrenza dei colleghi austriaci, brasiliani, cileni, Colombiani, danesi, francesi, polacchi e degli Emirati Arabi.
E’ dal 24 agosto 2016, quando la terra ha iniziato a tremare nel Centro Italia per non fermarsi mai più, che i vigili del fuoco italiani sono scesi in campo salvando vite e mettendo in sicurezza gli edifici e le chiese smembrate da colui che fa tremare la terra. L’intervento congiunto dei diversi nuclei specialistici e delle squadre di terra permise il salvataggio di numerose persone, estratte vive dalle macerie. E da allora che la loro presenza nelle zone del Centro Italia è stata costante, anche quando la terra è tornata a tremare ancora una volta con violenza il 30 ottobre a Norcia ed il 18 gennaio a Campotosto, nell’aquilano. Quest’ultimo terremoto, unito al maltempo, è stata la causa della tragedia di Rigopiano. L’hotel travolto dalla valanga sotto le cui macerie sono morte 29 persone e nove sono state tratte in salvo. Le straordinarie immagini dei vigili del fuoco che estratto e abbracciato quei quattro bambini hanno fatto il giro del mondo facendo conquistare ai nostri pompieri il gradino più alto del podio, seguiti dai colleghi austriaci e da quelli brasiliani. A rappresentare i 36.691 appartenenti al Corpo dello Stivale una squadra proveniente da Agrigento, Lecce e Napoli.
Foto: Il Messaggero