Pescara. “Purtroppo, dopo cinque anni siamo ancora alle fasi preliminari del processo con continui rinvii e perdite di tempo. La verità è che la pazienza inizia a finire in noi, che dopo il ‘danno estremo’ da te subito non vorremmo subire anche la beffa. Questo sarebbe insopportabile. Questo sarebbe l’ennesimo pugno in pieno volto dal quale sarebbe impossibile rialzarsi”. A scriverlo, in un post su Facebook dedicato ad Alessandro Riccetti, è l’Associazione creata dai familiari in nome del receptionist di Terni di 33 anni, tra le vittime della valanga di Rigopiano. Tragedia di cui oggi ricorre il quinto anniversario. “È con rinnovata forza che oggi, insieme al Comitato Vittime di Rigopiano – continua l’associazione nel suo messaggio -, diciamo mai più a una tragedia simile. Affinché questo accada, sebbene non sia sufficiente a riportare indietro chi è stato strappato all’affetto dei propri cari, c’è bisogno di andare avanti con il processo fino ad arrivare a sentenze definitive e alla certezza delle pene”.
Per i familiari di Riccetti “il dolore e il vuoto di una perdita tanto assurda quanto prematura” non sarà “mai colmato”. “La verità è che non passa giorno, da sessanta mesi a questa parte – continua il post sempre rivolgendosi alla giovane vittima -, che il pensiero non sia rivolto a te e a quel maledetto giorno. La verità è che c’è chi si è abituato a convivere con il dolore e chi non ci riuscirà mai. La verità è che ci manchi terribilmente perché non è umanamente né razionalmente accettabile ciò che ti è successo. La verità è che stiamo aspettando la verità…ancora…per rendere giustizia a te e alle altre vittime innocenti. Per sapere realmente come sono andate le cose. Per avere nomi e cognomi di chi non ha fatto il proprio lavoro. Per sapere chi ha pensato solo al proprio tornaconto a discapito delle vite altrui”.
Sempre su Facebook l’Associazione ha anche pubblicato l’ultima foto inviata da Alessandro quel pomeriggio del 18 gennaio 2017
Questa è l’ultima foto che ci ha mandato Alessandro, per rassicurarci che tutto andasse bene quel 18 gennaio 2017.Purtroppo, così non era e non sapeva che sarebbe stato l’ultimo scatto inviato.Alessandro era al lavoro in qualità di receptionist presso l’Hotel Rigopiano, a 200 km da casa sua quando la valanga si è staccata dal Monte Siella alle ore 16:49.Alessandro si stava dividendo tra la reception e il bar dell’hotel per fornire quel minimo di servizio possibile nelle condizioni in cui si trovavano.I clienti indossavano i cappotti pronti ad andarsene non appena possibile. Per questo ci inviò anche le foto del bar dove stava lavorando.

Riccetti viene ricordato oggi alle 18 a Terni con una messa in suffragio nella chiesa di Santa Maria Regina. Domenica, in occasione del suo compleanno, il giovane verrà ricordato sempre con una messa, alla stessa ora, nella chiesa di San Pietro.


