L’Aquila. “Tamponi e test sierologici sono una priorità, si fanno gare milionarie in pochi giorni per l’ospedale Covid a Pescara e ancora non si attrezza, con una cifra irrisoria, il nostro laboratorio all’interno dell’ospedale all’Aquila. Perché? Un potenziale gioiello, di sinergia tra ospedale e università, esce dal dibattito pubblico”. Ad affermarlo è l’onorevole Stefania Pezzopane (Pd).
“Anche all’Aquila, come a Pescara, è necessaria strumentazione e personale per fare 2400 tamponi al giorno nella struttura pubblica, per tutti i lavoratori della sanità e degli altri comparti. In più qui abbiamo la ricostruzione, il più grande cantiere d’Italia e i lavoratori dovrebbero essere monitorati costantemente” continua Pezzopane. “Manca drammaticamente il piano operativo della Regione, piattaforma necessaria per programmare l’uso delle cospicue risorse attribuite dal governo per l’emergenza sanitaria. Purtroppo, invece che chiedere per tempo alla regione e alla Asl di attrezzarsi sulla base di un preciso piano di prevenzione, all’Aquila si sta perdendo il senso delle cose e delle proporzioni e ogni esigenza, anche quelle più scontate e ovvie, diventa ostentazione di muscoli vuoti e di caciara politica”.
“La ripartenza del paese, seppure improntata alla prudenza e alla gradualità, è una decisione importante che riguarda il comprensorio aquilano con particolare accento, perché qui abbiamo cantieri della ricostruzione che occupano circa 5000 addetti di cui un elevato numero proveniente da fuori regione” prosegue l’onorevole. “Già il 15 marzo, una settimana dopo l’inizio della quarantena, ho scritto sulla necessità di predisporre il piano operativo e di provvedere all’avvio di una campagna di tamponi a medici e a chi doveva tornare al lavoro, senza avere nessuna risposta. Di nuovo il 15 aprile, con altri esponenti del Partito Democratico, abbiamo scritto a Regione, Asl e altri responsabili una lettera aperta per chiedere notizie su laboratorio, tamponi e test. Tra le 13 domande a Marsilio, c’erano quelle relative appunto a quanti tamponi si stavano facendo al giorno e quando sarebbe stato attivo il laboratorio Asl Aq, ma nessuna risposta. Ora l’ordinanza del Comune dell’Aquila può solo contribuire ad aumentare la confusione e a produrre disparità di trattamento e pericoli per la salute pubblica. È apprezzabile lo sforzo dei consiglieri comunali del Pd e anche di consiglieri di altre forze politiche, persino di maggioranza, che hanno cercato di aggiustare il tiro. Ma è sbagliato il presupposto del sindaco che, invece di incalzare Regione e Asl, incalza le imprese su materie non di loro competenza. La regione con tutti i sindaci dei due crateri, mettendo a disposizione le risorse ottenute dal governo per l’emergenza Covid-19, avrebbe dovuto per tempo organizzare la campagna di tamponi e test. Così avrebbe salvaguardato la salute di lavoratori e cittadini, non avrebbe fatto perdere tempo alle imprese e non avrebbe ritardato la ripresa della ricostruzione”.
“Va recuperato il tempo perso e raggiunto uno standard di sicurezza elevato. Le imprese, che vanno sostenute economicamente sulle maggiori spese in materia di tutela della salute dal Covid, devono rispettare i rigidi protocolli definiti dal governo, su distanziamento sociale e uso dispositivi, e su questo bisogna essere assolutamente rigidi, ma la prevenzione è compito di regione e Asl e su tamponi e test sierologici c’è un ritardo inaccettabile. E questo può compromettere la ripresa dei cantieri e la salute di cittadini e lavoratori. Occorre massima vigilanza e necessità di garanzie di immediatezza di azione da parte di Regione e Asl” conclude Pezzopane.


