Civitella del Tronto. “Non è facile staccarsi dalle proprie radici ma questa comunità ha saputo farlo. Abbiamo superato uno alla volta tutti i passaggi amministrativi con una grande collaborazione istituzionale che partiva dal basso, dal Comune fino al Commissario per la Ricostruzione, oggi rappresentato dal senatore Castelli. L’Ufficio Speciale della Ricostruzione è stato, in questo senso, davvero determinante e decisivo, ha saputo interpretare al meglio la propria missione mettendosi al servizio dei cittadini e trovando le soluzioni”.
Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, a margine della cerimonia di consegna dei lavori di urbanizzazione nell’area di Sant’Eurosia dove verrà ricostruita Ponzano, la frazione di Civitella del Tronto franata nel 2017 dopo l’evacuazione di numerose famiglie che hanno perso casa e che ora ricostruiranno a Sant’Eurosia le proprie abitazioni. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Civitella del Tronto, Cristina Di Pietro, il Prefetto di Teramo, Fabrizio Stelo, il Commissario per la Ricostruzione, Guido Castelli, e il direttore, Vincenzo Rivera, l’assessore, Pietro Quaresimale, e il sottosegretario Umberto D’Annuntis, rappresentanti del comitato Ponzano, parlamentari e consiglieri regionali.
A seguito delle procedure amministrative e dell’assegnazione dei lotti alla comunità sfollata di Ponzano di Civitella del Tronto e, dopo aver atteso l’avvio dei lavori di urbanizzazione, i ponzanesi, finalmente, possono iniziare a programmare il futuro.
Un concreto percorso operativo che porterà alla costruzione di 31 fabbricati destinati a 39 nuclei familiari in quattro ettari di terreno per scrivere una nuova pagina della storia di questa comunità.
“Devo dire grazie innanzitutto – ha aggiunto Marsilio – alle famiglie e ai cittadini di Ponzano che hanno fatto questa scelta, che all’inizio a qualcuno poteva apparire un problema, un ostacolo. Vogliono rimanere tutti insieme, qui c’è stata la vera forza di questa ricostruzione, di questo progetto innovativo. É stata proprio questa capacità di coesione, questo sentirsi una comunità che voleva continuare a camminare insieme anche se in un altro luogo, anche dopo aver scoperto la tragedia del terremoto”.