Pescara. La Flc Cgil Abruzzo Molise esprime forti perplessità sulle condizioni di sicurezza che dovrebbero permettere la riapertura in presenza delle scuole superiori abruzzesi: in data 21 dicembre, con una lettera indirizzata al Prefetto dell’Aquila, al Presidente della Regione Abruzzo ed al Direttore
dell’USR Abruzzo, insieme alle organizzazioni confederali avevamo chiesto di essere convocati ai tavoli tecnici previsti dal DPCM del 3 dicembre 2020 presso ciascuna Prefettura, in modo da condividere gli interventi
necessari a garantire il diritto allo studio, in presenza ed in sicurezza.
“Oltre alla partecipazione ai tavoli di lavoro presso le Prefetture – scrive la Flc Cgil – avevamo inoltre chiesto alla Regione di attivare una cabina di regia per fare sintesi delle misure prese a livello provinciale garantendo misure sinergiche, precise e univoche. Nessuna risposta è però giunta alle nostre pressanti richieste, con il risultato che le riunioni sono avvenute nella più assoluta autoreferenzialità. Le uniche misure di cui siamo a conoscenza sono quelle anticipate dalla stampa: abbiamo appreso così che la Regione ha previsto un potenziamento per i trasporti (non sappiamo con quali modalità), e che in alcuni casi è stato previsto uno scaglionamento degli ingressi. Ma le domande che attendono risposta sono tante: in primis, come si è deciso di intervenire (se si è deciso di farlo) su tutte le altre criticità che abbiamo più volte evidenziato (tamponi rapidi per personale ed alunni, tracciamento e indicazioni chiare
dall’Aziende sanitarie locali per la gestione dei casi di positività nelle scuole, presidi sanitari nelle scuole?)”.
“I lavoratori della scuola, gli studenti e le famiglie hanno diritto ad avere certezze su tutti questi temi: solo in
questo modo è possibile garantire una riapertura in sicurezza degli istituti scolastici su tutto il territorio
regionale. In ogni caso – aggiunge il sindacato – il caos istituzionale e organizzativo sulla riapertura delle
attività didattiche nelle scuole, non è più tollerabile. L’apertura delle attività in presenza non è un orpello
ideologico, ma il risultato di precise scelte politiche ed organizzative che devono essere gestite in primo luogo a
livello nazionale. Non si deleghi più nulla alle Regioni a causa dell’incapacità del governo a decidere. Si
anticipi il rischio della terza ondata su infanzia e primaria rafforzando da subito i protocolli di sicurezza
sottoscritti con i sindacati. Il governo si concentri sui vaccini e sulla costruzione di dati veri sulla diffusione
della pandemia nelle scuole, se vuole che le istituzioni scolastiche riaprano davvero”.
“E’ necessaria una visione complessiva della scuola, che al momento è lasciata alle decisioni dei presidenti delle Regioni, con un pericoloso scivolamento verso forme concrete di autonomia differenziata che rischiano di disgregare il sistema di istruzione nazionale. In mancanza di risposte credibili e in tempi brevi la FLC CGIL metterà in campo tutte le iniziative di mobilitazione consentite dalla situazione che stiamo vivendo” conclude l’organizzazione sindacale.