Pescara. Prosegue la protesta dei cittadini colpiti dal provvedimento di revoca delle concessioni cimiteriali, e la denuncia che il Movimento 5 Stelle porta avanti da tempo sulla gestione dell’intera vicenda. Nell’occhio del ciclone la scelta della giunta Masci di revocare le concessioni vecchie di almeno 50 anni, accollando ai cittadini il 50% delle spese necessarie per l’estumulazione, la riduzione in resti e la sistemazione altrove, per liberare loculi nel cimitero di Colle Madonna. E questa mattina, nella sede del Movimento 5 Stelle in via Bologna, 7, sono tornati a parlarne i consiglieri pentastellati, Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo, l’avvocato Luigi Di Corcia, presidente regionale Acu Abruzzo e alcuni dei cittadini interessati dal provvedimento di revoca.
“Se fossimo davvero in condizioni di emergenza, come l’amministrazione dice”, hanno dichiarato i consiglieri Alessandrini, Sola e Di Renzo, “allora sarebbe stato preciso dovere della Giunta reperire i fondi necessari per fronteggiarla, e non chiedere ai cittadini di farsi carico della situazione. L’assessore Carota avrebbe fatto bene a prendere esempio da altri Comuni ben più virtuosi, che hanno gestito situazioni analoghe non solo senza accollare alcuna spesa ai cittadini, ma addirittura elaborando un sistema di calcolo per quantificare l’esatto importo dell’indennizzo da riconoscere loro, per il disagio di dover liberare i loculi con anni di anticipo”. Questo anche alla luce di un preciso obbligo di legge, segnalato dal Movimento 5 Stelle, che impone alle amministrazioni, che revocano anzitempo provvedimenti o concessioni, di provvedere al loro indennizzo se la revoca comporta pregiudizi a danno degli interessati (art. 21-quinquies Legge n. 241 del 1990).
“Dopo l’eco mediatica scatenata dalla vicenda”, hanno commentato i consiglieri Alessandrini e Di Renzo, “nei giorni scorsi l’amministrazione di centrodestra ha finalmente ricevuto i rappresentanti del comitato cittadino che, ormai da tempo, chiedono che nessuna delle oltre 620 famiglie colpite dalla revoca debba sostenere costi per liberare i loculi occupati dai propri cari a fronte di concessioni già pagate per 99 anni, e che ora il Comune intende revocare in nome dell’emergenza in cui versa la struttura di Colle Madonna”.
Insoddisfazione, però, per le risposte fornite dall’amministrazione e per le giustificazioni dell’assessore Maria Rita Carota, con la solita foglia di fico della mancanza di fondi a motivare la scelta di chiedere ai cittadini stessi di contribuire alle spese.
“Le risposte date ai cittadini confermano una volta per tutte come l’intera vicenda sia stata gestita in maniera vergognosa e superficiale”, ha commentato il consigliere Sola, “senza la consapevolezza di quali siano i numeri reali di questa emergenza, né quali siano le condizioni effettive di disponibilità o meno dei loculi. L’impressione è che sia stato un provvedimento meschino per cercare di fare rapidamente cassa sulle spalle dei cittadini e dei loro defunti, con la minaccia di estumulare di forza i loro resti e gettarli nell’ossario comunale. Una forma di vero e proprio ricatto morale”, ha proseguito Sola, “per spingere quante più persone ad accollarsi le spese pur di tutelare i propri affetti, con il pericolo che ora, una volta liberati questi primi loculi e allentata la pressione, torni tutto nella totale disorganizzazione che finora ha caratterizzato i servizi cimiteriali”. E con la sessione di bilancio 2023 ormai alle porte, il Movimento 5 Stelle anticipa che porterà questa battaglia anche in consiglio comunale.
“Sarà nostro obiettivo”, hanno concluso Alessandrini, Sola e Di Renzo, “cercare di intercettare quante più risorse possibili all’interno del nuovo bilancio di previsione per destinare fondi lì dove la Giunta Masci ha preferito non muovere un euro, e dare così un giusto indennizzo a chi si è sentito calpestato fin nei suoi affetti più cari”.