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Restyling a Pescara, al posto dei lecci si pianteranno agrifogli

Alessandra Ciciotti di Alessandra Ciciotti
1 Dicembre 2023
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Pescara. A Pescara si tagliano tutti i lecci ormai distrutti dalla cocciniglia, morti perché non sono stati curati per lungo tempo. Per la sezione pescarese del co.n.al.pa., il verde urbano subisce e sconta i danni di una gestione non ottimale del passato e del presente in cui si tagliano alberi a volontà.
“Continua questa discutibile e imponente opera di restyling che il Comune sta portando avanti, cancellando pezzi di storia pescarese.”, commenta l’associazione, ‘Per prima cosa non condividiamo affatto la scelta delle nuove specie prevalentemente arbustive che saranno piantate intorno al palazzo comunale e non solo. In una città che soffre l’isola di calore urbana, schiacciata da cemento e polveri sottili, si continua ad evitare la progettazione e realizzazione di infrastrutture verdi.
Da come si legge nelle dichiarazioni del Comune il nuovo campione del verde urbano è e sarà un agrifoglio, l’Ilex “Nellie Stevens”, un ibrido a crescita media, che impiega decenni per arrivare a massimo 8 metri di altezza. Un arbusto o piccolo albero ornamentale,  costoso, che si utilizza in giardini e parchi in associazione però ad altre specie,  ma che in questo caso andrà a sostituire tutti i lecci malati”.
“A nostro avviso un passo indietro perché inflazionare il verde urbano pescarese solo con agrifogli, palme, canfore e qualche piantina aromatica nelle aiuole non può essere definita riforestazione urbana o creazione di infrastrutture verdi che, come detto altre volte, sono formate da migliaia di piante, molteplici specie botaniche arboree e arbustive con capacità antiinquinamento e per produzione di servizi ecosistemici. ”
“Non capiamo come mai il Comune intende rifiutare formidabili alberature con tiglio e bagolaro che sono stati definiti dal CNR e da molteplici ricercatori come tra i migliori alberi contro lo smog, perfetti per l’ombra e molto resistenti all’inquinamento. Oppure perché non utilizzare siepi di Eleagnus e Ligustro, anch’esse molto toste contro il particolato fine.
Siamo molto preoccupati per queste scelte a nostro avviso sempre più discutibili nella gestione del verde urbano pescarese che, oltre a non prevedere la realizzazione di infrastrutture verdi, rifugge dalla scelta di alberi e arbusti nobili di indubbio valore ecologico.
Come si dice, gli errori si pagano.
In una città così complessa abbiamo bisogno di alberature che possano fare ombra e schermare l’inquinamento.

Coordinamento Nazionale alberi e Paesaggio ETS. Sezione di Pescara-Chieti www.conalpa.it

Tags: alberipescara
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