L’Aquila. “Non c’è alcuna possibilità che ciò che è capitato a livello centrale possa ripetersi in regione. Le leggi elettorale sono opposte e in Abruzzo basta un voto in più – per chi è arrivato secondo – per poter governare. A livello centrale no, era necessario per forza trovare un accordo, un “contratto” tra le parti. La regione è matura, ha visto negli anni i danni fatti da centrodestra e centrosinistra. Puntiamo alla svolta”.
Con queste parole il consigliere regionale pentastellato Pietro Smargiassi ha rispedito al mittente le voci che vorrebbero un possibile accordo tra Lega e Movimento 5 Stelle in vista delle prossime elezioni regionali del 10 febbraio. Ipotesi, questa, ventilata nella giornata di ieri, quando Antonio Martino di Forza Italia ha sbattuto la porta in faccia a Fratelli d’Italia, Pierluigi Biondi, Marco Marsilio e compagnia bella.
“La data del 10 febbraio colpisce più noi di altri, gli unici che si muovono in mezzo la gente e sono presenti nei territori. Questa data può metterci in difficoltà da questo punto di vista. Gennaio e febbraio sono mesi particolari, lo si sa, per via delle condizioni climatiche. Qualsiasi cittadino voglia il bene di questa regione, però, andrà a votare. Di questo ne sono certo. A me non mi fermerebbe nessuno. Mi auguro che i cittadini siano maturi per non spaventarsi delle condizioni meteo”.
“Chi ha provato a parlare di elezioni a maggio non ha capito granché. Lo stesso Lolli ha chiarito che non avrebbe senso andare a maggio. La regione Abruzzo è paralizzata da febbraio scorso, ora si deve andare avanti. Non si può attendere. Siamo gli unici ad avere un candidato governatore. Legnini ancora non ufficializza. Il centrodestra non si sa cosa stia facendo, ogni due ore cambiano nome. Fabrizio Di Stefano c’è, almeno ci ha messo la faccia nello scendere in campo”.