L’Aquila. “E meno male che stanno dalla stessa parte” – cioè nella coalizione-direbbe qualcuno. In effetti, non serve essere un osservatore politico per valutare come “ambigui” (per usare un eufemismo) i botta e risposta tra Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Che la pazienza fosse finita e che i rapporti fossero sempre più tendenti a un logorio disfattista era cosa nota, ulteriormente palesata dalle dichiarazioni di Antonio Martino che, per farla breve, ha espresso l’intenzione di bocciare, senza se e senza ma, il nome di ogni candidato proveniente dal partito guidato da Giorgia Meloni.
A nulla sono servite le dichiarazioni stigmatizzanti di Giuseppe Bellachioma che, avendo fiutato i venti di crisi, aveva espressamente richiamato a una maggiore coesione, invitando, quindi, i suoi alleati a lasciare da parte mere beghe personali.
Ma ormai la frittata è fatta. A meno di 100 giorni dalle elezioni che assegneranno all’Abruzzo il nuovo governatore il centrodestra regionale è spaccato come mai negli ultimi mesi. E se anche Gaetano Quagliariello – che era stato molto vicino a essere il candidato di cdx, prima che il vertice di Arcore affidasse a Fdi la scelta del nome rappresentativo dello schieramento – stuzzica pubblicamente Fdi, dichiarando che sarebbe ora di consegnare il nome tanto agognato, allora è evidente che l’unità si è definitivamente dissolta.
A Martino, intanto, ha risposto Giandonato Morra che ha definito come “assurde” le parole pronunciate dal vice del senatore Pagano, aggiungendo, inoltre, che il nome del candidato deve restare nei confini abruzzesi e che, per questo motivo, spetta a Fdi senza alcuna ingerenza dei seguaci di Berlusconi e Salvini.
E intanto il tempo passa..