L’Aquila. Finalmente sembra esserci chiarezza sul nome di colui che sarà il candidato alla presidenza regionale per il centrodestra. Marco Marsilio era in pole position ed ora attende solo la conferma che potrebbe arrivare già nelle prossime ore. Salvo colpi di scena dell’ultimo minuto che, però, ormai sembrano scongiurati. Ecco cosa ci ha detto il senatore e coordinare regionale di Forza Italia, Nazario Pagano.
Forza Italia ha rimosso il veto sulla candidatura di Marsilio, dunque?
Non parlerei di veto, non siamo quel tipo di partito che li mette. Avevamo ragionato per un candidato – quello di Fratelli d’Italia – che fosse frutto di condivisione. Questo era ciò che ci è stato riferito all’inizio. Poi, Fdi non ha ritenuto che tale patto dovesse proseguire ed ha preferito scegliere un proprio uomo a prescindere dalle considerazione degli altri partiti. Questo è stato l’inghippo. Noi dovevamo accettare punto e basta. Cosa avvenuta qualche giorno fa da Berlusconi.
Partita chiusa? Nessun colpo di scena dell’ultimo minuto?
Per Forza Italia si, partita chiusa. Anche se non è stato un candidato condiviso. Di Marsilio ho un giudizio personale molto positivo, ma la condivisione è altro. Ma Fdi ha voluto imporre un uomo di bandiera.
Cosa manca per l’investitura ufficiale?
L’accettazione, che ancora non c’è, da parte della Lega. Tutti e tre i leader si dovranno riunire perché venga ratificata questa investitura. Non basta l’accettazione di Forza Italia, quindi.
Come giudica la dichiarazione di Bellachioma che ha affermato che il centrodestra ce la sta mettendo tutta per far vincere il centrosinistra o il Movimento 5 Stelle?
Penso che se Fdi avesse proposto un candidato da convidere avremmo risparmiato un mese di tempo. Ripeto, Marsilio è frutto di una imposizione, non di una condivisione. Ecco perché siamo arrivati a questo punto. Ecco a cosa imputo i ritardi. Speriamo che la loro accettazione avvenga nelle prossime ore a seguito del vertice nazionale.
La campagna elettorale quando partirà?
A gennaio con la chiusura delle liste. Faremo di tutto perché i cittadini abruzzesi conoscano il nostro programma. Abbiamo fatto una riunione di coalizione dove è stato stabilito che nasca un comitato di coalizione per comporlo anche se, in linea di principio, si conosce già. Deve solo essere redatto. Poi vi sarà una segreteria organizzativa per tutte le incombenze necessarie alla presentazione delle liste.
Quale è il vero avversario del centrodestra, Legnini o Marcozzi?
Sono tutti e due credibili. Legnini ha grande prestigio, è una persona di grande esperienza sia nel campo politico che in quello istituzionale, visto il ruolo ricoperto fino a poco tempo fa. Gode della stima di tanti abruzzesi nonostante abbia addosso la zavorra del partito democratico che ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare, sia a livello nazionale che regionale. Ad di là della sua figura noi faremo in modo di stigmatizzare che c’è bisogno di cambiare registro. I candidati che si porta dietro hanno tutti fallito. Tutti gli uomini che si candideranno nelle liste di Legnini sono quelli che hanno portato l’Abruzzo nella recessione che tutti conosciamo. Legnini è chiamato a un’impresa miracolosa.
Riguardo la Marcozzi, invece?
Lei risulta insidiosa più che altro per i risultati ottenuti dai 5 stelle alle politiche. In Abruzzo hanno avuto il 38%. Godevano di buona salute ma siamo convinti che i danni che i pentastellati stanno facendo a livello nazionale stiano causando una perdita di consenso anche a livello regionale. Sappiamo che dal 32% sono scesi intorno al 25%. Questa cosa ci conforta. Il centrodestra unito , superate le scaramucce di questa fase, troverà il consenso. Siamo assolutamente i favoriti.