Chieti. “Come ci si può lamentare che il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico venga nella nostra Regione, ascolti i lavoratori e cerchi le giuste soluzioni per rimediare al crollo dell’occupazione provocato dal fallimentare governo Renzi a da quello regionale uscente? Parole che hanno dell’incredibile”. A chiederselo è il candidato presidente alla Regione Abruzzo del M5S, Sara Marcozzi, dopo le parole del candidato del centrosinistra Giovanni Legnini che “accusa”, sostiene la Marcozzi, “il Ministro Luigi Di Maio di essere troppo presente in Abruzzo”.
“Mi rendo conto della difficoltà di Legnini”, ha commentato, “che non può ospitare nessuno dei suoi ex ministri, dal momento che hanno tutti contribuito al declino del Paese e della regione: cinque ospedali depotenziati, 30mila posti di lavoro persi e migliaia di imprese chiuse solo negli ultimi 5 anni. Criticare chi si occupa della nostra regione e del Paese ha del comico soprattutto se a dirlo è chi oggi si propone come ‘il cambiamento’, ‘la discontinuità’ ma nei dieci anni che ha trascorso sulla poltrona del Parlamento ha sostenuto il governo Monti, ha votato sì alla legge Fornero, ha votato a favore del Pareggio di Bilancio in Costituzione, ha votato in favore del decreto Imu-Bankitalia. Col suo voto il candidato del centro sinistra ha reiteratamente dato l’assenso a tutti quei provvedimenti che hanno messo in ginocchio il Paese. Chissà come mai si dimentica di ricordarlo agli abruzzesi in campagna elettorale”.
“Inventa dati sui danni del Decreto Dignità”, ha concluso, “a due giorni dalla notizia, rilanciata da molti organi di stampa nazionale, che nel 2018, proprio grazie al decreto Dignità, sono aumentati i contratti dipendenti a tempo indeterminato, mentre sono calati quelli a termine. Forse non era l’obiettivo del PD dare stabilità e certezza sul futuro a lavoratori e giovani”.


