Pescara. “No al populismo, al sovranismo, al qualunquismo, alla cattiveria che è diventata la cifra della nostra società”.
Beatrice Lorenzin, leader di Civica Popolare e già ministro della Salute negli ultimi tre governi di centrosinistra, attualmente in Commissione Bilancio alla Camera, ha parlato di “riscossa dei normali” partecipando a Pescara alla presentazione della lista ‘piùAbruzzo’ che, alle elezioni regionali in Abruzzo del prossimo 10 febbraio, sosterrà il candidato presidente del centrosinistra Giovanni Legnini.
“Il fronte dei normali non è però la scelta della rassegnazione – ha aggiunto Lorenzin il cui fratello, Lorenzo, sindaco di Cappadocia (L’Aquila), è candidato nel collegio dell’Aquila. “Noi abbiamo un dovere preciso: raccontare quello che sta accadendo e mettere in campo un’alternativa credibile. Non quella che ci piacerebbe di più ma quella che gli altri possono condividere. Lo dobbiamo fare innanzitutto perché abbiamo bisogno di far ripartire l’Italia che oggi è ferma: l’Italia degli investimenti, del lavoro, dell’edilizia, del commercio è ferma. Questo è quello che proviamo a fare tutti
ripartendo dall’Abruzzo, che è una regione meravigliosa”.
“Questa è una fase storica che richiede generosità, cioè richiede che anche chi non ha dei ruoli particolari si metta a disposizione per il nostro Paese che sta attraversando, a mio parere, una delle fasi più complesse e difficili della storia repubblicana. La nostra è una lista generosa in cui tutti ci siamo messi insieme per provare a fare dell’Abruzzo un laboratorio politico che superi i normali confini a cui noi siamo abituati”.
“Perché il vero confine che noi non vogliamo oltrepassare è quello del populismo, del qualunquismo, del sovranismo, della cattiveria che è diventata la cifra della comunicazione e della relazione della società. Dobbiamo ripartire da chi siamo. Ma tutto questo non sarebbe sufficiente, senza un leader attorno al quale costruire una bella squadra. E quindi la scesa in campo in Abruzzo di Legnini è un fatto significativo. Legnini, e la sua credibilità ci faranno vincere: ha di fronte a sé un grande lavoro da fare sul turismo, sull’Europa, per attrarre ancora più investimenti anche per l’industria”.
“Potrà lavorare tantissimo, e deve farlo, sul nuovo modo di concepire il sistema salute in una regione difficile e complessa che però è uscita dal piano di rientro, puntando sui sistemi di ricerca, sull’assistenza, utilizzando anche nuovi strumenti – penso alla telemedicina, al potenziamento dei servizi sociali in una realtà anziana e così
diversificata – e cioè prendendosi cura delle persone in modo innovativo e solido”.
“Una buona amministrazione si fa con le idee, con gli uomini, con la buona volontà e anche con la competenza, perché senza competenza si finisce come siamo finiti, dallo champagne sul balcone alla stagnazione annunciata dal ministro Tria”.
Foto: Rolling Stone

