L’Aquila. Tuona la polemica sulle dichiarazioni di Calenda riguardo Remo Gaspari, padre del professor Achille Gaspari, candidato alle elezioni regionali del Lazio nella Lista Civica Francesco Rocca Presidente: “Mio padre, non ha mai ricoperto incarichi ministeriali di tipo economico, quindi non avrebbe mai potuto scrivere una legge finanziaria. Però è noto a tutti, quanto mio padre abbia contribuito nel trasformare l’ Abruzzo da regione arretrata a regione con un pil pro-capite vicino alla Lombardia. Questo miracolo economico è stato studiato da molti, dall’Università di Parma, dal Canada fino in Nuova Zelanda. Calenda continui pure a bersi gin tonic, di cui va molto fiero, essendo evidentemente questa in campagna elettorale la sua unica strategia, accompagnata dall’illusione di accattivarsi giovani elettori”.
“Ho accettato di candidarmi perché si tratta di elezioni amministrative dove quel che conta è la capacità e l’ esperienza di coloro che verranno chiamati a governare la Regione”, prosegue Achille Gaspari. “In quanto professore universitario con diverse cariche internazionali, credo davvero di poter essere utile alla causa”, che ha sottolineato anche quanto nel Lazio “ci sono una serie di esami che vengono chiesti senza una vera ragione per esempio quelli endoscopici. Su cento esami endoscopici, mediamente, almeno il cinquanta per cento non avrebbe dovuto essere effettuato. Questo accade perché i medici, o per inesperienza o per paura di provvedimenti limitativi e giudiziari in caso di diagnosi sbagliata, richiedono una quantità di esami anche superiori a quelli necessari. Tutto ciò si può correggere – sottolinea il professore – realizzando dei corsi ad hoc per i medici di famiglia. Ottenere quindi i dati delle richieste di ogni medico di famiglia in modo da poter monitorare eventuali eccessi nelle richieste e, di conseguenza, mandare documentazioni di aggiornamento ai medici stessi”.
Per quanto riguarda le liste di attesa nella Sanità, Gaspari continua: “ Si potrebbe risolvere aumentando le attività chirurgiche, tenendo le camere operatorie aperte dalle otto di mattina alle dieci di sera. Si avrebbe così la possibilità di ridurre le liste di attesa che rappresentano un peso molto consistente per la società, per i pazienti e i loro familiari, spesso costretti a dover ricorrere alla medicina privata. Creare poi una rete ospedaliera con una sola amministrazione in maniera che ci sia un un livello di prestazioni sempre garantito – continua il prof. Gaspari – un’unica amministrazione, un unico consiglio di amministrazione, con un unico collegamento informatico altamente efficiente, così da avere la possibilità di spostare da un ospedale all’ altro, non solo i pazienti, ma anche i medici che li hanno in cura. E infine sugli avversari politici del PD: “Il Partito Democratico vive un momento di crisi in cui, piuttosto che essere vicino ai bisogni della gente, preferisce cambiare parole, cambiare nome e azzerare tutto. Quello che insomma voleva fare Renzi quando voleva rottamare. Ma poi si è visto come è andata a finire. Troppa filosofia e poco attenti alla realizzazione degli aspetti”, conclude Achille Gaspari.