L’Aquila. Stando ai recenti rumors, alle prossime regionali il Movimento 5 Stelle e la Lega viaggeranno su due binari separati e piuttosto distanti tra loro, con l’eventuale eccezione rappresentata dall’incontrarsi su idee e progetti condivisi da ambo le parti. Sembra, quindi, essere escluso un preliminare di matrimonio tra le due fazioni che, al momento, possono vantare maggiore seguito. Questo almeno finché le urne non daranno il loro responso che potrebbe non essere così scontato come molti ipotizzano. Indubbiamente il crollo del centrosinistra potrebbe far pendere l’ago della bilancia in favore dei pentastellati o di una coalizione di centrodestra con la Lega in prima fila, ma la sensazione è che le carte più importanti debbano ancora essere svelate. Se a seguito delle scorse elezioni nazionali primaverili, infatti, si è reso necessario un contratto di governo per garantire stabilità all’esecutivo, non è assolutamente scontato che l’asse Salvini – Di Mario possa fare proseliti in regione dove le circostanze e i protagonisti sono diversi e non necessariamente coincidenti. Ecco, dunque, che i “grillini”, coerentemente con quanto affermato e rivendicato negli anni, tirerebbero dritti per la propria strada, lasciando agli altri la possibilità di coalizioni o larghe intese.
Certo, sulla carta questo è ciò che potrebbe e dovrebbe accadere, ma se c’è una cosa che gli ultimi mesi di vita politica tricolore ci hanno insegnato è che nulla è scontato e tutto è possibile, anche con bassissime previsioni di realizzazione. Ma questi discorsi sono rimandati all’esito dei vincitori e dei vinti e, particolare non trascurabile, a chi verrà assegnato il premio di maggioranza che, come ben sappiamo, può essere determinante per spostare gli equilibri. Se da questo fronte sembra essere tutto chiaro e deciso, per conoscere il nome del candidato pentastellato si dovrà attendere, come di consueto, l’esito delle votazioni online. In pole position c’è il nome di Sara Marcozzi. che ha ampiamente convinto con la propria personalità e il proprio carisma; la previsione, però, potrà essere confermata o smentita solo con i dati definitivi che stabiliranno quale candidato avrà preso più voti. Poi, come da prassi, dovrà accettare o meno. E, anche qui, attenzione a sorprese dell’ultimo momento. Tra i candidati sicuramente ci saranno molti sindaci del territorio regionale che negli ultimi tempi hanno dimostrato simpatia nei confronti del M5S. Tra chi non correrà per il secondo mandato non ci saranno diversi consigliari, tra i quali Gianluca Ranieri che ha escluso una sua ricandidatura e Riccardo Mercante. In forse Pietro Smargiassi. Domenico Pettinari, invece, potrebbe contendersi la leadership del movimento abruzzese con la Marcozzi.
Al netto della validità delle idee e dei progetti che verranno messi sul banco, però, la sensazione è che a essere determinante sarà il voto di protesta, lo stesso che ha avuto un ruolo essenziale negli ultimi due – tre anni della vita politica italiana. Non è un mistero che Lega e M5S potranno contare sull’indecisione di molti cittadini per portare dalla propria parte maggior consenso possibile e, in una sfida che si annuncia come equilibrata e tutt’altro che decisa a tavolino, anche una manciata di voti potranno rivelarsi decisivi.
Federico Falcone