L’Aquila. Possiamo tranquillamente affermare che nella giornata di ieri non ci siamo annoiati. E non perchè fosse sabato e, quindi, avessimo le nostre attività da compiere e i nostri hobby da portare avanti, ma perché la politica regionale tutto a un tratto si è svegliata. O risvegliata. O uscita da uno stato di apparente torpore. Fate voi, insomma. Fatto sta che quando ieri mattina vi avevamo descritto la situazione del centrodestra come confusionaria – per usare un eufemismo – non vi avevamo raccontato una verità distorta o frammentaria.
Non è passato inosservato il gesto dell’ormai ex primo cittadino di Chieti, Umberto Di Primio che, dimessosi dalla carica di sindaco si è ufficialmente fatto avanti con il centrodestra per candidarsi alla carica di presidente della regione Abruzzo, salvo affermare che, nel caso in cui non venisse preso in considerazione, tornerà a occuparsi per la propria città. Scelta, questa, che ha già spaccato l’opinione pubblica chietina.
E, restando in casa centrodestra, è ormai evidente come il clima tra Lega e Forza Italia e gli altri partita non sia poi così sereno se Fratelli d’Italia rivendica un proprio candidato e il Carroccio, invece, impone la propria forza affermando che i tempi sono cambiati e non sono più il partito da 3%. In poche parole: la Lega vuole avere l’ultima parola su chi candidare.
Sempre ieri, nel tardo pomeriggio, è stato ufficializzato un buon colpo di mercato in casa Pd (per usare una metafora sportiva): le dimissioni (che saranno effettive dal prossimo 6 ottobre), dalla carica di presidente della provincia di Pescara, di Antonio Di Marco. Carica che durava dal 2014. “Ho preso questa decisione, anche sulla base di quanto mi viene chiesto da più parti, in particolare da molti colleghi sindaci, cioè di mettere a frutto l’esperienza di amministratore accumulata negli anni”.
Ma la vera notizia, quella che tutti si attendevano e che nessuno si aspettava – non, almeno, durante un anonimo sabato sera – è che la presidente della Corte d’Appello, Fabrizia Francabandiera, ha, di fatto, annunciato che la data per le prossime elezioni regionali potrebbe essere svelata già la prossima settimana. Chissà che con essa non compaia anche una fumata bianca. Vista la lunga attesa non sarebbe inappropriata. Le elezioni anticipate verranno stabilite da un decreto del presidente reggente della Regione, Giovanni Lolli, d’intesa con il presidente della Corte d’appello e Di Pangrazio.
L’unica domanda che sorge spontanea a questo punto è: ma i cittadini abruzzesi, di tutto ciò, cosa pensano?