Pescara. “Portale del ministero bloccato e che non rende possibile portare a termine le procedure di richiesta, centri per l’impiego in stallo, persone in difficoltà che aspettano di sapere come muoversi”, così la senatrice sulmonese Di Girolamo commenta i dati sui percettori del reddito di cittadinanza in Abruzzo.
“È la fotografia di un disastro causato dalle scellerate politiche di questo governo – aggiunge la pentastellata ‐ che a tutto pensa meno che alle fasce più deboli. Sul Reddito di cittadinanza hanno passato anni a urlare contro i percettori, definiti come “divanisti”, suscitando spesso risentimento e pregiudizi. Per loro vale la regola del più forte: se non puoi è solo colpa tua, e così si permettono il lusso di lasciare 5mila abruzzesi a casa, senza una spiegazione, senza la tanto sbandierata formazione perché i corsi non partono, senza soldi per pagare le bollette. Tutto questo, come se non bastasse, con le festività ormai alle porte”.
Alle dure parole della senatrice Di Girolamo fanno eco quelle di Attilio D’Andrea, responsabile provinciale M5S: “Il governo regionale, al pari di quello nazionale, fa finta di non vedere i danni causati dell’abolizione del reddito di cittadinanza alla popolazione abruzzese. Certo, la misura andava migliorata, come abbiamo sempre sostenuto. Ma un conto è lavorare per migliorare una sacrosanta forma di sostegno per le famiglie e per le persone più bisognose, altro è abbandonare queste persone al loro destino, senza alcuna forma di sostegno, senza notizie, senza la prevista formazione. A Roma e in Abruzzo, come in tantissime altre realtà, questa destra preferisce chiudere gli occhi e far finta di non vedere. Dovrebbero almeno recuperare un minimo di coraggio per ammettere di aver commesso un errore enorme”.
“Non sono io a sostenerlo”, conclude D’Andrea, “quasi 5mila abruzzesi vivono nell’incertezza, e i numeri parlano da soli. Tutto questo grazie a Giorgia Meloni e alla sua maggioranza, una maggioranza identica a quella che governa la Regione Abruzzo e che probabilmente ha chiuso le finestre dell’amato palazzo per tenere lontano il fastidioso rumore del fallimento”.