Chieti. Continua la polemica sul selfie del senatore Antonio Razzi in compagnia del presidente siriano Assad. Ma Razzi si giustifica e ai microfoni del Corriere della Sera dichiarando: “Quel selfie me lo ha chiesto Assad, e un selfie non si nega a nessuno. E se lo facciamo (mi son detto, ndr) che problema c’è? Poi io scherzosamente l’ho messo su Twitter ed è chiaro, c’è chi ti apprezza e chi ti odia o cosa… Alla fine non è che è stato qualcosa di grave. Del resto su Twitter adesso hanno ritirato su le foto con Napolitano, con D’Alema e con Casini. Anche allora doveva suscitare scandalo, invece nessuno ha detto niente. Cos’è, lo faccio io e sta finendo il mondo? Alla fine siamo andati lì in missione di pace, mica siamo andati lì come ha detto la Rai, la televisione di stato dove io pago. Ha detto cose non giuste, perché uno serio, una televisione seria, come la televisione di stato, come minimo doveva dire: vieni qui ti invito e vieni a dirci come mai è successo. Invece hanno fatto tutto come vogliono loro, una cosa vergognosa”.
E alla domanda Se lo aspettava che il selfie sollevasse tutto quel putiferio? Razzi risponde così: “No, no, non me lo aspettavo perché pensavo fosse una cosa normale come tutti i selfie. Perché, Renzi non si faceva i selfie con tutti? Io qui a Roma mi faccio centinaia e centinaia di selfie senza pensare se uno è un criminale o cosa… chi lo conosce? Sono cose normali che si fanno tra persone civili. Molti fanno i selfie, ormai sono tutti moderni”.