“Comprendiamo la necessità degli esponenti della Lega in Abruzzo di allinearsi al loro mentore politico Matteo Salvini e di spararne, quindi, una nuova ogni giorno, ma quella sulla legge L’Aquila capoluogo varca ogni confine di buonsenso e si avvicina quasi alle scie chimiche e all’aumento del PIL legato ai condizionatori”. Con queste parole il Segretario regionale del Pd Abruzzo Marco Rapino interviene sulle esternazioni di Gianfranco Giuliante (Lega) sull’approvazione della legge L’Aquila capoluogo.
“Dunque, se abbiamo compreso bene la dietrologia di Giuliante, ci sarebbe un disegno nascosto per trasformare Pescara nel nuovo capoluogo della Macro-Regione e abbandonare L’Aquila al suo triste destino di “periferia del nuovo impero”, giusto? Farneticante è dir poco. Siamo di fronte, ormai, ai dei bufalari di professione, non in grado neanche più di distinguere la realtà dalle fake news che loro stessi inventano. Una teoria complottista che rischia di oscurare quella sulla terra piatta e l’omicidio di Elvis Presley. E la cosa più grottesca è che Giuliante definisce gli altri “idioti”. Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe davvero da ridere. Sono lieto che si stiano rivelando, ogni giorno, per quello che sono davvero, cioè politicanti in cerca di autore, senza una visione del futuro dell’Abruzzo (ma come aspettarsi altro da un partito che fino a ieri ci definiva il Nord Africa e che reputava i cittadini abruzzesi e del Mezzogiorno parassiti da evitare?). La verità è che non c’è nessuna strategia occulta dietro l’approvazione delle due leggi, L’Aquila capoluogo e la nuova Pescara, ma solo la volontà di far crescere il nostro territorio, da un lato aprendoci con più forza all’Adriatico e, dall’altro, creando un collegamento più robusto e diretto con la sponda tirrena. Invece di immaginare dietrologie inesistenti, quindi, gli esponenti della Lega avanzassero proposte serie per il nostro Abruzzo, sempre se ne sono capaci”.