Lanciano. Un raggiro a un giovane disabile sarebbe costato 250 mila euro, frutto, in parte, di un risarcimento di 350 mila euro per un incidente stradale di cui rimase vittima il 28 novembre del 2008 e che lo rese disabile al 67%. La vittima della circonvenzione è poi deceduta a 23 anni, il 19 dicembre 2013, affetto da gravi patologie psichiche, psicologiche e fisiche. Per la vicenda sono comparsi dinanzi al gup Marina Valente sei imputati, ma solo uno è stato rinviato a giudizio con la presunta accusa di circonvenzione di incapace; si tratta di Nicola Bettoli, 42 anni, di Lanciano, che sarà processato il prossimo 8 novembre. Lo stesso gup ha disposto l’assoluzione, con il rito abbreviato, per quattro altre persone, tra cui una donna, e il proscioglimento per un’altra imputata. Del risarcimento di 350 mila euro si erano salvati 100 mila euro per la prudenza dei genitori del ragazzo che sono riusciti a vincolare la restante somma. L’indagine della procura di Lanciano è nata su denuncia degli stessi genitori del giovane disabile quanto hanno notato l’incomprensibile assottigliarsi del patrimonio del figlio. Secondo l’accusa il giovane fu circuito ed effettuò diverse elargizioni di denaro contante prelevandolo dal suo conto bancario, emise titoli cambiari, acquistò beni voluttuari, tra cui due auto, solo formalmente a lui intestate. Nel solo periodo tra febbraioaprile 2013 i movimenti sul conto della vittima ammontarono a quasi 40 mila euro. I genitori chiedono pari danni per 250 mila euro.